domenica 28 luglio 2013

Ferragosto in giallo

E' inutile in questo periodo la mia attività principale è leggere (bè a parte il lavoro... ma delle cose penose preferirei non parlare!) e "Ferragosto in giallo" è il libro perfetto per l'estate!Almeno per coloro i quali amino le letture poliziesche o affini...
I protagonisti di questi racconti sono gli "eroi" dei romanzi di Camilleri, Recami, Manzini, Malvaldi, Costa e Gimenez-Bartlett: sarà che io sono un'appasionata di questo genere di letteratura ma mi sembra che non siano mai abbastanza lunghi, i racconti come questi poi assomigliano agli assaggini degli antipasti rinforzati...ti lasciano in bocca un buon sapore ma con una fame tremenda! :)
Siamo nella settimana di ferragosto, appena un giorno prima o un giorno dopo l'infernale calura di metà agosto, quando si scatenano le passioni, o i freddi calcoli degli assassini che tramano intrighi e lasciano cadaveri avvolti nelle coperte sulla spiaggia o avvelenati in un ristorante rinomato sulla riviera toscana: ed è allora che intervengono i "nostri" che speravano di essere in ferie e di potersi godere qualche giorno di riposo ma debbono fare gli straordinari e portare il lettore (vagamente intontito dal caldo) alla soluzione di casi anche quando sembra che il caso non esista.
Anche per questo libro consiglierei la lettura durante una siesta pomeridiana o sotto l'ombrellone con una bibita ghiacciata per compagnia!
Ferragosto in giallo
Autori Vari
Sellerio editore Palermo

domenica 21 luglio 2013

Un covo di vipere di Andrea Camilleri

"Un covo di vipere" è l'ultimo romanzo pubblicato (in ordine cronologico) con protagonista il Commissario Montalbano: l'ho letto in circa quattro ore, il tempo impiegato dal frecciarossa per effettuare il percorso Torino Porta Nuova - Roma Termini...
Il caso  che si trova a dover risolvere il nostro eroe è l'omicidio di uomo ricco e di una certa età...ucciso due volte! Il cadavere è rinvenuto nella casa di campagna dove egli riceveva le sue numerose giovani amanti e qui inizia l'indagine nella vita e nelle passioni torbide di questo morto che forse è il vero protagonista, nella sua psiche di aguzzino e infine vittima insieme con i suoi due figli: un maschio e una femmina ormai grandi con famiglia legati tra di loro da una relazione difficile e malsana.
Montalbano indaga affiancato come sempre dall'inossidabile ispettore Fazio, Mimì Augello, Catarella (alcuni dialoghi con quest'ultimo sono da morir dal ridere) e questa volta anche dalla "eterna" fidanzata Livia che si ostina a voler aiutare un senzatetto che forse non vuole essere aiutato! Ma che, a sua volta, fornirà un pezzo importante nel puzzle per ricostruire la vicenda del Signor Cosimo Barletta (il morto).
Il vernacolo siciliano è talmente travolgente ed è così prepotentemente entrato nel mio immaginario che mi sarebbe impossibile seguire la mente acuta e tortuosa (ma sempre meno degli indagati) del Commissario Montalbano se l'autore usasse un perfetto italiano, i personaggi perderebbero di carattere... in fondo l'unico a parlare in italiano è il "signori e guistori": un perfetto coglione!!!
Libro da godere nella calura di un pomeriggio estivo... possibilmente all'ombra di un ombrellone o durante una siesta pomeridiana.
Un covo di vipere
Andrea Camilleri
Sellerio editore Palermo

giovedì 18 luglio 2013

L'ambasciatore di Marte alla Corte della Regina Vittoria

Credo di aver già fatto outing in precedenza... mi piacciono i fantasy! Quelli con i vampiri, i lupi mannari, gli steampunk: cioè quei libri che pur ambientati nel passato contengono delle tecnologie avanzatissime e così accanto alle carrozze con i cavalli compaiono le navicelle spaziali o le navi volanti o teletrasporti accanto a pizzi e crinoline!
Così quando dal tamtam bolg sono venuta a conoscenza di questa nuova collana della Delos editore e ho visto la copertina del libro libro non ho potuto resistere : DOVEVA essere mio!!! Detto fatto!
La trama è piutttosto lineare ma il libro è ben scritto, vengono rispettate la formalità e il linguaggio dell'epoca vittoriana, cosa non sempre scontata ... ho letto alcuni romanzi storici i dettagli come il linguaggio erano del tutto trascurati impedendo l'immedesimazione in un epoca tanto lontana da quella contemporanea.
Siamo nell'ottobre del 1899 mancano pochi giorni all'inaugurazione dell'Esposione Universale delle Opere industriali di tutte le Nazioni ad Hyde Park, in piena Londra, quando Sua Eccellenza Lunan R'ondd, ambasciatore di Marte presso la corte di San Giacomo muore ad un banchetto con il quale si sarebbe festeggiato il nuovo accordo commerciale tra l'impero Britannico e il pianeta Marte: sono infatti passati sei anni da quando è stata scoperta la vita intelligente sul pianeta Rosso e le relazioni politiche, economiche e tecnologiche tra i due mondi, pur con una certa diffidenza reciproca, si stanno rafforzando.
La morte di un così alto esponente del Nuovo mondo rischia di compromettere i reciproci sforzi diplomatici e i rischi di un conflitto per entrambe le civiltà sono alti: viene così incaricato di indagare Thomas Blackwood investigatore speciale per l'ufficio Affari clandestini di Sua Maestà. In questa sua indagine sarà aiutato da un'affascinante ricercatrice, Lady Sophia Harrington, che a sua volta sta indagnado sulle aggressioni di un mostro che nessuno ha mai visto e di cui si sussurra sia un marziano impazzito... in una vertiginosa corsa contro il tempo, alla scoperta di un complotto che metterà a rischio la corona di Sua Maestà la Regina Vittoria se non sarà sventato.
In mezzo a moderni tram sospesi su lunghe gambe metalliche, uomini che non sono uomini, il pianta Venere, Marte e il mondo fantasmagoriche delle fate i nostri eroi arriveranno a sventare le oscure trame di altrettanto oscuri personaggi??? :)
Il libro scorre velocemente perchè è divertente e assolutamente di svago ma a voler leggere, neanche troppo, tra le righe ci sono dei chiari riferimenti ai conflietti tra le differenti civiltà e culture, alcuni temi ecologici che ai tempi dell'Inghilterra vittoriana erano molto distanti ma che oggi ci riguardano in pieno...
L'Ambasciatore di Marte alla corte della Regina Vittoria
Alan K. Baker
Delosbooks

lunedì 15 luglio 2013

Una donna di classe - Georgette Heyer

Da circa un anno ho scoperto una casa edirice nata, relativamente, da poco che pubblica opere perlopiù di donne e si pone come obbiettivo quello di riscoprire romanzi e autori che sono caduti nel dimenticatoio: la Astoria Editrice.
Tali riscoperte comportano non solamente la pubblicazione dell'opera con una nuova veste grafica, nella fattispecie quella tutt'altro che dimessa di una copertina rossa e lucida, ma soprattutto con un recupero del libro nella sua interezza: negli anni infatti alcune autrici considerate "leggere", perchè dotate di una vena comica o di una (orrore!) romantica, sono state pubblicate in versioni non integrali con una perdita non indifferente per i lettori... le sfumature di un libro, di un certo tipo di linguaggio sono state tagliate.
Alcuni dei romanzi  sono stati  ripubblicati con nuove traduzioni integrali o sono state recuperate le parti delle opere non tradotte effettuando così un lavoro di "salvataggio"... è questo il caso di un libro di Georgette Heyer: Una donna di classe, originariamente pubblicato con il titolo "Una stagione a Bath".
Protagonista è Annis Wychwood una avvenente e benestante Signora della buona società inglese che, grazie alla sua fortuna, si può permettere il lusso (perchè tale era a quei tempi) di vivere da sola rifiutando offerte di matrimonio alla "veneranda" età di ventinove anni.
Un pomeriggio, facendo rientro a Bath dalla dimora di campagna abitata dal fratello e dalla sua famiglia,  accompagnata da un'anziana cugina noiosissima e logorroica che le fa da chaperon, incontra una giovanissima donna ricca ereditiera che sta scappando dai parenti che vorrebbero costringerla ad un matrionio di convenienza con un amico di infanzia... che la sta scortando, suo malgrado, a Bath.
La nostra eroina divertita dalla giovane pulzella la accoglie nella sua casa e le da' la sua protezione...naturalmente con il rispetto di tutte le convenienze necessarie comunica la cosa ai parenti della ragazza e al tutore: uno zio scortese, brusco, libertino ...ma quanto mai affascinante.
I dialoghi sono frizzanti e divertenti, non lasciano un attimo di respiro e seppure gli avvenimenti non siano incalzanti, lo sono i pensieri e le riflessioni di una donna, per l'epoca non più giovane, che deve decidere cosa sia meglio per lei perchè l'amore da solo non basta: la libertà, la consapevolezza di sè, l'autodeterminazione possono essere messe in gioco di fronte alla possibilità di un legame affettivo e di un impegno sociale ed emotivo quale il matrimonio.
In questo senso ho trovato questo libro estremamente attuale, molto moderno: è anche il dilemma di una donna di oggi, abituata a prendere da sè le decisioni della proprio vita, magari con una carriera, quello di affrontare l'impegno di un amore, di una vita di coppia che la porta a confrontarsi quotidianamente con l'altro, a dover ricercare un equilibrio tra il sè e il noi.
L'autrice Georgette Heyer, della quale avevo letto già altri due libri (uno dei quali commentato in un post "Sophie, la Grande"), mi piace molto per la sua acuta analisi psicologica dei personaggio, perchè tratteggia con poche parole le abitudini e i costumi di una determinata società ed epoca storica senza pedanteria. Sono buffe le scene in cui compare il fratello della protagonista : un gentiluomo di campagna, compreso nel suo ruolo di capo famiglia, consapevole del suo ruolo, come marito più avveduto della moglie, perchè più esperto se non più intelligente delle fragili donne che lo circondano.
Può sembrare uno stereotipo ma l'abilità della scrittrice sta proprio nel fatto che questo personaggio, ad esempio, non viene trasformato in una macchietta ma anzi  è molto credibile, "sincero".

Una donna di classe
Georgette Heyer
Astoria Editrice.

lunedì 8 luglio 2013

Il Gran Bazar de "Le Mille e una notte"

Il teatro è una forma d'arte che mi ha sempre incantato e maledico la mia pigrizia che mi frena nel frequentarli più spesso.
A Genova c'è un bellissimo teatro, evocativo e magico più di altri, ed è quello de La Tosse: vuoi per la sua ubicazione, nel cuore del centro storico accanto alla Chiesa di S. Agostino e alle spalle del Museo con i suo chiostro, vuoi perchè il genere degli spettacoli è innovativo e lascia spazio più di altri alla sperimentazione e al gusto per il racconto di storie...
Credo proprio che nasca dall'idea del racconto messo in scena che nasce lo spettacolo della locandina: rifacendosi alla celeberrima storia di Sherazade e del sultano Shayrir e alle mille e una notte di incanto e di favole. Il sultano, tradito prima da sua moglie e poi dalle sue concubine, si persuade che tutte le donne siano delle fedifraghe e pazzo dal dolore prende una decisione terribile: ogni sera prenderà in sposa una nuova giovane moglie, una fanculla bella e virtuosa, ed ogni mattina allo spuntare dell'alba la farà uccidere; è così che il suo regno cadrà nell'incubo più spaventoso e il sangue di tante giovani innocenti verrà versato. Sarà in quel momento che la figlia adorata del Gran Visir chiederà a suo padre di darla in sposa al Sultano perchè lei ha un piano per fermare questa carneficina: incantare il proprio signore con storie di grande bellezza, la fine di ognuna delle quali coinciderà con l'inizio di un'altra.
Questo viene raccontato dal Gran Visir stesso agli spettatori, riuniti nei Giardini poco fuori dal Teatro, immersi nel centro storico con le sue viuzze, gli anfratti e gli scalini...
Gli ignari ascoltatori, poi divisi in gruppi, saranno accompagnati all'interno del Bazar, davanti alle bancarelle e ai negozi di personaggi colorati e vivaci : la venditrice di tessuti, 
 
il venditore di uccelli e la moglie traditrice (?),  il barbiere, il fachiro...
 
 il burattinaio stanco e desideroso di vendere i suoi burattini...
tra stoffe coloratissime, gioielli fatti di "perle preziose", anfratti bui, lampade di Aladino...
Fino al 13 luglio ai Giardini Luzzati, tutte le sere alle 21.15 tranne la domenica e il lunedì, e il botteghino è aperto fino all'inizio dello spettacolo.

Tiziano a Roma


 Qualche settimana fa, nel mio peregrinare, sono riuscita a passare un week-end a Roma: obiettivo l'ultima mostra allestita alle Scuderie del Quirinale.
Tiziano Vecellio era il protagonista assoluto di questa esposizione e questa volta non sono rimasta delusa: l'intera manifestazione era dedicata interamente al pittore veneto che avevo iniziato a conoscere meglio l'anno scorso quando mi è capitato sottomano un bel libro di Fabrizio Biferale sulla vita e l'opera del pittore che ha vissuto e lavorato in un secolo e in una città, Venezia, in cui i suoi maestri e poi concorrenti sono stati Bellini, Giorgione, Sebastiano del Piombo... e i cui committenti: imperatori, come Carlo V e suo figlio Filippo II, e il Papa Paolo III Farnese (e ne sto citando alcuni solamente).
A Madrid, la scorsa estate inoltre, avevo scoperto come Tiziano sia stato fonte di ispirazione e di ammirazione di autori quali Rubens e Valazquez: la sua opera "Il ratto di Europa" fu copiata da Rubens e Velazquez la citò riproducendola in suo quadro "La favola di Aracne" in cui è raffigurata Aracne che tesse un arazzo rappresentante il ratto di Europa...Potevo sottrarmi alla "chiamata" di una mostra incentrata su questo autore?
La vita artistica di Tiziano è durata quasi sessant'anni e il suo stile era caratterrizato non solamente da un uso del colore intenso, risultato dell'aver abbracciato l'uso della pittura tonale del maestro Giorgione per cui nei suoi quadri è innovativo lo studio della  luce in cui vengono immerse le storie e i personaggi narrati, ma soprattutto per lo studio psicologico dei personaggi, una parte importante dell'esposizione romana infatti era dedicata ai ritratti e quei ritratti erano "parlanti": gli occhi vividi e arguti del Papa Paolo III Farnese...
La stessa vivacità che sprigiona il ritratto di giovane e ingenuo ragazzino: Ranuccio Farnese.

E che dire della bellezza piena e delicata della Flora e della Bella...

 
  e della sensualità travolgente della Danae?

Non so esprimere bene quale entusiasmo mi prenda quando  mi avvicino a questi quadri e riesco a vederli dal vero dopo averne letto tanto sui libri di storia e della critica: l'impatto con i colori, che in Tiziano sono così intensi, con le espressioni dei visi e dei movimenti è incredibile...ad esempio nel Concerto interrotto: gli sguardi parlano, la mano del monaco appoggiata sulla spalla del gentiluomo che si interrompe e si volta di scatto...
La mostra terminava con una delle ultime opere di Tiziano la "punizione di Marsia" che ritrae una scena violentissima (il Dio Apollo per punire Mursia che l'aveva sfidato gli toglie la pelle), i contorni dei personaggi sembrano dissolversi e i colori sembrano quasi scivolare via dalla tela.

lunedì 1 luglio 2013

La rivoluzione della Luna

L'ultimo libro di Camilleri che ho letto, edito dalla Sellerio, non ha per protagonista l'amato Commissario Montalbano ma una donna Dona Eleonora de Guzman e la sua storia è ambientanta nella Palermo del 1600 durante la dominazione spagnola dell'isola.
Durante una riunione del Sacro Regio Consiglio il Vicerè, affiltto da una grave e altrettanto misteriosa malattia, muore: i consiglieri, eminenti nobili siciliani ne approfittano per approvare una serie di leggi a loro favore o a favore dei loro protetti e solo allora chiamano il dottore a dichiarare la morte del temuto Vicerè spagnolo ma...perchè c'è sempre un ma: non hanno tenuto conto dell'imprevisto dietro l'angolo e questo imprevisto è rappresentato dalla bellissima moglie del Vicerè Dona Eleonora che il marito aveva nominato, in caso di sua dipartita, suo successore nell'amministrazione dei domini di Sua Maestà il Re di Spagna.
Dona Eleonora, fimmina di una "beddizza" da far tremare le vene ai polsi a chiunque la guardi, è una donna di rara intelligenza e perspicacia e con grande acume e destrezza riesce a liberarsi dei Consiglieri infingardi e traditori a punirli spogliandoli dei loro beni che destina ad una serie di istituzioni come il Conservatorio delle vergini pericolanti, a favore delle giovani donne senza protezione e senza denaro e un Conservatorio per le vecchie prostitute e costituendo una Dote Regia. 
Riesce a ridurre il costo del pane, a creare il Magistrato del Commercio che riunisce settantadue maestranze palermitane e riesce a fare tutto questo in vent'otto giorni (un ciclo lunare appunto).
La storia è raccontata in siciliano stretto e non manca lo spagnolo della Senora che costituisce un linguaggio spassoso ma allo stesso tempo pieno di ricchezza che rende i personaggi così vividi che sembrano saltare fuori dalle pagine.
Gli avvenimenti incalzano e la guerra ingaggiata da questa temeraria e fragile donna contro la corruzione, il mal costume la scaltrezza e la furbizia (che è la prostituzione dell'intelligenza) dei cosiddetti nobili possidenti è una guerra senza quartiere che terrà con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
Quale non è stata la mia sorpresa quando alla fine della lettura ho scoperto che questa storia non è inventata completamente ma è accaduta realmente e, benchè non manchi la fantasia dell'autore, molte delle innovazioni narrate nel romanzo sono state realizzate davvero da Eleonora di Mora... come sarebbe bello se anche solo per un ciclo lunare ogni tanto il potere fosse lasciato in mano a donne di buon senso e onestà intellettuale!
La Rivoluzione della Luna
Andrea Camilleri
Sellerio Editore