La visita di questa mostra è il risultato di una fuga: sono sfuggita dal lavoro un pomeriggio e sono andata a passeggiare a Milano, tanto per ricordare a me stessa che c'è il mondo al di là della routine ripetitiva in maniera quasi ossessiva, è grande ed esiste ancora basta andare a guardarlo...anche solo una sbirciatina ogni tanto!
E quindi ho preso la metro alla volta di Via Montenapoleone, Via Manzoni, Palazzo Marini, il Duomo e Palazzo Reale dove è stata allestita la mostra dedicata ad un grande e innovatore artista austriaco: Gustave Klimt.
Filo conduttore di questa esposizione è lo studio delle origini della vita artistica di questo artista e del percorso che lo ha portato a scardinare l'impostazione tradizionale della rappresentazione pittorica del mondo: non una semplice riproduzione della realtà ma una rielaborazione, una interpretazione di questa e nella rappresentazione dell'umanità e delle sue inquietudini, in questo periodo si sta sviluppando la psicoanalisi e si prepara la prima guerra mondiale che sfocierà in tutta la sua violenza e devastazione spazzando via tutto un mondo...
Le avvisaglie di questo cambiamento, della necessità di restituire l'arte al suo tempo sono alla base dell'opera di Klimt che partendo da una collaborazione con un suo compagno di studi, Matsch, e del fratello poco più piccolo Ernst fonderà prima una compagnia che riscuoterà notevole successo tanto da ottenere la commissione di decorare le sale dell'Università di Vienna, poi andrà oltre (in seguito sia alla morte del fratello sia al fatto che le sue opere per l'Università vengono criticate e respinte) fondando il movimento della Secessione insieme con altri artisti.
Nella mostra vengono quindi esposte opere dell'inizio della sua vita artistica dalle quali si comprende le sue enormi capacità nella ritrattistica e il grande valore che dava al disegno, ci sono innumerevoli bozzetti che ritraggono le modelle nel suo studio e che gli servono come base per i suoi dipinti.
Diverse sono anche le "fasi" della suo opera: quella in cui le tessere del mosaico bizantino in puro oro costituiscono lo sfondo o i le vesti dei personaggi che rappresenta, l'influenza delle stampe giapponesi con i motivi floreali...
...i suoi paesaggi che hanno un taglio modernissimo perchè fissano sulla tela dei particolari del mondo che lo circonda e spostano l'orizzonte molto in alto nei suoi quadri in una visione "fotografica" del paesaggio.
Espressione dell'importanza dell'arte nella vta dell'uomo è l'opera "il Fregio di Beethoven" di cui in questa mostra è stata esposta una copia perchè l'originale è inamovibile: esso rappresenta il viaggio di un guerriero splendido nella sua armatura dorata che attraversa il mondo fatto di tentazioni e oscure minacce prima di arrivare alla fine del suo percorso nelle braccia della Donna: la poesia.
A significare che solo l'arte può salvare il mondo e dare un senso alla vita dell'essere umano...
Il complesso rapporto tra l'uomo e la donna, quasi una musa ispiratrice che lo guida nella sua vita, è rappresentato nell'ultimo quadro che chiude la mostra: Adamo ed Eva.
Personalmente ho sempre immaginato che lui avessi gli occhi chiusi perchè si abbandona alle capacità di comprensione di lei che lo ristora con la sua bellezza, che lo rende eterno nel suo riprodursi...
La mostra durerà fino al luglio del 2014 a Palazzo Reale.
1 commento:
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