giovedì 29 dicembre 2011

Così è la vita_ Concita De Gregorio


Per ragioni di tempo credo che questo sia l'ultimo libro di cui scriverò sul blog per quest'anno : Così è la Vita di Concita De Gregorio.
Si tratta di un libro di circa un centinaio di pagine ma molto denso di significati e anche di spunti di riflessione:  il filo conduttore è il modo in cui la società moderna non affronta temi fondamentali quali la morte, la vecchiaia, la malattia. Si adoperano metafore o giri di parole per non comunicare, discutere o riflettere sul passare del tempo e sulla fine della vita degli uomini, ci si maschera con il trucco, il lifting, il botulino e la morte è definita come l'andare in cielo, partire, volare via.
L'autrice si interroga sul perchè l'uomo moderno sia così riluttante di fronte a questi temi e cosa ancora più grave non riesca ad insegnare ai propri figli, ai bambini a vedere serenamente lo scorrere del tempo: in fondo nonostante tutta la frenesia del quotidiano sembra che l'essere umano abbia paura della vita stessa.
Ammetto che ci sono alcune pagine che ho dovuto smettere di leggere perchè, trovandomi sull'autobus, non mi sembrava decoroso mettermi a piangere ma ciò non fa di questo libro un testo triste o strappalacrime anzi c'è una vena di ironia e sottile umorismo e anche gioia.
La morte, la malattia non alterano il senso della vita ma ne fanno parte ed è la vita che dà un senso alla morte che non esisterebbe altrimenti: “si muore quando si è finito di vivere”.
Mi sono riconosciuta nel senso di ribellione che si avverte nelle parole della scrittrice, un sorta di rumore di sottofondo: perchè, si interroga la De Gregorio, bisogna adattarsi ai dictat della società moderna e dover essere sempre giovani e belli, perchè la bellezza va' a braccetto con la magrezza, perchè non si ha il coraggio di chiamare la morte con il proprio nome? E chi ha il diritto di decidere se e come deve terminare la vita di qualcuno magari legiferando in maniera opinabile a tale riguardo?
Il libro si divide in capitoli che affrontano questi argomenti e riportano episodi di vita vissuta come quella di un uomo che, come lavoro, accompagna le persone nell'ultima parte della loro esistenza : “...accompagno le persone che se ne stanno andando. Vado a stare con loro, le ascolto, prendo le consegne che mi lasciano, scrivo e riordino le cose per loro e con loro. Le cose, i ricordi, i progetti che resteranno incompiuti...”.
Le parole di una figlia piccola che al funerale del proprio padre legge un biglietto “ mi ha insegnato a piantare i bulbi dei fiori ...così ogni anno fioriscono. E siccome lui è morto ma io i fiori li pianto e fioriscono ancora, allora non è per niente andato sulle nuvole. E' andato nei fiori.”
La riflessione finale dell'autrice: "le persone che ci lasciano sono nelle cose che ci hanno insegnato, nei loro pensieri da finire di pensare, nei gesti che ripetiamoogni giorno quando prepariamo il pranzo...nella capacità di dire di no quando serve e di restare integri anche in loro nome..."
Il libro è edito dalla Einaudi nella collana Stile Libero Big.

1 commento:

Laura - darkcrow ha detto...

deve essere proprio un bel libro! L'ho aggiunto alla mia nuova lista. Grazie per la segnalazione