Quando ho visto la copertina di questo libro ne sono stata subito attratta... non so perchè mi ricordava vagamente quelle di Harry Potter: niente di più diverso!!!
Il protagonista di questa storia è un ultra-sessantenne in pensione che vive sulla costa sud dell'Inghilterra, in una realtà che di magico non ha proprio niente. una mattina riceve una lettera da una collega con la quale ha lavorato tantissimi anni prima e con la quale non ha più contatti da quasi vent'anni.
Queenie, questo è il nome della donna, è molto malata: di cancro ed è incurabile, gli scrive per salutarlo. Harold sulle prime vorrebbe risponderle con una cartolina un po' formale, in uno stile tipicamente inglese, anche se i suoi sentimenti rispetto a questa notizia non lo sono affatto. Dopo aver vergato poche righe in riposta esce per spedire la busta e saluta la moglie Maureen spiegandole il fatto e rassicurandola sul suo rientro entro l'ora di pranzo: deve arrivae in fono alla strada presso la prima buca delle lettere... solo che decide di spedirla alla buca successiva e poi alle poste centrali e infine si ritrova seduto in un locale sulla statale di fronte ad un hamburger ascoltando una giovane cameriera,cui ha confidato la triste notizia e di come se ne sia sentito colpito, e matura l'idea di andare da Queenie a piedi perchè fino a che lui camminerà lei dovrà continuare a vivere.
La sua decisione ha a che fare con la fede, anche se lui non è credente, con la "fiducia in ciò che non si conosce e buttarsi. Credere di poter fare la differenza..." come gli dice la giovane cameriera.
Così inizia il viaggio di Harold: con un paio di scarpe da vela, pantaloni leggeri e una giacca a vento con cui attraverserà l?inghilterra, quasi 800 km, per arrivare a Berwick-upon-Tweed in Scozia.
il viaggio non sarà solo faticoso fisicamente ma anche spiritualmente doloroso, un viaggio all'interno dei propri ricordi, della propria essenza di uomo timido e insicuro che ha cercato di vivere ai margini della vita ma con un cuore pieno di passione e amore.
Più o meno inconsapevolmente il protagonista è alla ricerca di se stesso e di risposte sul perchè di determinati accadimento che hanno sconvolto la sua vita, fanno da controaltare ai suoi pensieri e al suo viaggio le riflessioni di sua moglie Maureen che segue, da casa, trepidante e stupita il viaggio del marito e che, a sua volta, è costretta a fare i conti con la propria esistenza e il suo ruolo di moglie e madre.
Inizialmente ho trovato i dialoghi di Harold con i vari personaggio che gli capita di incontrare, un pò stentati e a volte banali, certe volte mi hanno dato fastidio perchè allentavano il ritmo, il viaggio nella vita di Harold e Maureen. Riflettendoci mi sono resa conto che sono questi incontri che spingono Harold avanti sempre di più e che gli fanno riscoprire una sorta di indulgenza, di comprensione e accettazione sia per le persona che incontra sia per se stesso.
L'autrice ha tratteggiato molto bene il rapporto tra marito e moglie: le loro paure, il loro dolore, il loro cercarsi e ritrovarsi in una sorta di abbandono finalmente ai propri sentimenti senza più schermi di alcun tipo.
A differenza di quanto potrebbe sembrare non è un libro sulla fine di una vita ma su un nuovo inizio, è toccante a tratti commovente che prende il lettore e lo spinge ad andare avanti nella lettura fino all'ultima pagina quasi d'un fiato.
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Rachel Joyce
Ed: Sperling&Kupfer
1 commento:
Grazie per essere passata da me! Mi hai incuriosito molto con la tua recensione su questo libro..... penso proprio che lo andrò a comprare..... La storia sembra avvincente e, tra l'altro, è ambientata in posti che io adoro, che sento molto vicini a me..... A presto, Clara.
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