Andrea Vitali è uno dei miei scrittori preferiti: l'ho scoperto qualche anno fa durante una delle innumerevoli pause pranzo passate in libreria a leggere la quarta di copertina di innumerevoli romanzi, alla ricerca di una trama interessante e soprattutto di un autore che scrivesse in modo godibile... a volte riesci a capire da poche righe se uno scrittore è veramente tale: Vitali lo è!
I suoi romanzi sono tutti ambientati a Bellano un paese della Lombardia, sul Lago di Como, per la precisione, paese che questa estate mi è capitato di visitare: veramente carino! L'unica cosa di cui mi rammarico, ma non mancherà occasione di ritornarci, è che non ho potuto visitare tutti i luoghi che sono citati nelle pagine dei romanzi: le stradine piccole, le piazzette, la Chiesa, la caserma dei
Carabinieri...
Ma si percepiva bene l'atmosfera un poco sonnacchiosa del primo pomeriggio estivo mentre camminavamo in una sorta di torpore all'ombra dei palazzi nelle strette viuzze vicino al lungolago e poi ho potuto gustare alcuni dei piatti che Vitali cita nei suo libri come, ad esempio, i pesci di lago o le patate fritte nel burro che saranno pesanti da digerire ma sono buonissime!!!
"Le tre minestre" è un libro che si discosta dagli altri dello stesso autore perchè non si tratta di una storia romanzata ma di un omaggio pieno di amore nei confronti della famiglia dell'autore e dei ricordi della sua infanzia legata alle sue tre zie "zitelle" che lo hanno ospitato nella casa di famiglia durante i suoi studi.
Le tre donne si erano divise i compiti nella gestione della casa e dei campi come i ministri del Governo di un regno lontano lontano nel tempo ma sempre caro e perciò troviamo: la Ministra degli Interni, degli Esteri e dell'Agricoltura.
Le tre Ministre anche soprannominate, dall'impertinente nipote, le tre minestre (perchè la minestra è la biada dell'uomo) sono al centro di una serie di ricordi legati al sapore delle ricette contadine piene di burrro - perchè è corroborante- e perciò usato in qualsiasi pietanza in grande quantità.
E' così che il lettore viene catapultato in un mondo d'altri tempi in cui la frenesia della vita moderna non esiste e la saggezza dei "vecchi detti" è alla base di qualsiasi scelta: scopriamo il "miracolo" del panino bianco, la vera tecnica per far apprendere ad un giovane studente di medicina quali siano i "nervi cranici" e quello per cucinare i fegatini.
Alla fine del racconto sono riportate (dopo una accurata ricostruzione storica) le ricette via via citate nel libro: ad alto tasso di colesterolo!
1 commento:
anche a me piace tanto Vitali, li ho letti tutti i suoi libri, a parte quest'ultimo che in biblioteca deve ancora arrivare, quando lo leggo è come ascoltare i racconti di mia nonna e dei suoi tempi, ciao Marina
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