giovedì 8 marzo 2012

Wangari Muta Maathai

Da quando, a settembre del 2011,  ho letto della morte di Wangari Muta Maathai ho desiderato scrivere sul blog della figura di questa donna keniota premio Nobel per la pace nel 2004.

Era nata nel 1940 ed era stata la prima donna della sua terra a diventare professore di veterinaria all'Università di Nairobi. Tra il 1981 e il 1987 fu la Presidentessa del Consiglio Nazionale delle Donne del Kenya.
Nel 1977 fondò il Green Belt Moviment un movimento a difesa dei diritti civili delle donne e che lotta per difendere l'ambiente dalla deforestazione, i principi su cui si basa questo movimento sono quattro: “1. Amore per l’ambiente. 2. Gratitudine e rispetto per le risorse della terra. 3. Autopotenziamento e automiglioramento. 4. Spirito di servizio e volontariato”. Ma soprattutto questo movimento nasceva dal volontà di porre un freno alla distuzione dell'ambiente in Africa, di impedire la desertificazione e la distruzione dell'ambiente rurale che metteva a rischio la vita di tantissime comunità. 
Come spesso avviene la base per la ricostruzione sono state le donne : la loro volontà di salvare se stesse e i propri figli ha permesso a questo movimento di crescere inarrestabile nonostate tutto.
La battaglia di Wangari nasceva dal desiderio di aiutare le altre donne e le popolazioni  africane a salvaguardare l'ambiente in cui vivevano, a rispettarlo per poterci vivere degnamente e così tantissime donne sono state addestrate in silvicoltura, in lavorazione dei generi alimentari e in apicoltura: perchè attraverso il rispetto dell'ambiente la gratudine per le risorse della Terra e la capacità di trarne il sostentamento senza distruggerne la bellezza si possono recuperare i valori umani che sono alla base della comunità, come lo spirito di servizio e il volontariato. 
Wangari Muta Maathai non ha piantato solo alberi ma la consapevolezza negli altri del proprio valore come esseri umani : "stavamo anche piantando semi di un tipo diverso,quelli necessari per dare alle comunita’ la fiducia in se stesse e la conoscenza necessarie a riscoprire la loro vera voce e a rivendicare i loro diritti (umani, ambientali, civili e politici). Il nostro scopo divenne espandere quello che chiamiamo “spazio democratico”, uno spazio in cui cittadini comuni possono prendere decisioni per se stessi a beneficio proprio, della propria comunita’, del proprio paese e dell’ambiente che li sostiene".
Naturalmente questa sua lotta le è costata cara : è stata perseguitata, diffamata e arrestata, anche il suo matrimonio è finito per questo ma lei è andata avanti. In un suo libro ha scritto che probabilmente se il marito non l'avesse lasciata forse non avrebbe proseguito "la via che avrei seguito sarebbe stata la nostra, ma non la mia”.  
In tanti anni sono stati piantati milioni di alberi  di acacia, non a caso Wangari fu soprannominata la "signora degli alberi", perchè questa pianta a differenza delle commerciali piantagioni di conifere volute dall’industria coloniale del legname e che portano terra nei fiumi sino a prosciugarli, rendono la terra solida e forte.
Buona festa delle donne a tutte... in particolar modo a Teresa che oggi compie sette anni ed è una faantastica e determinata piccola donna!
Mery.

1 commento:

MANUELA ALBANESE ha detto...

Grazie zia Mary, grazie da parte della cuccioal e grazie per questo bellissimo post, tu sei la mia metà "colta" e tramite i tuoi scritti e racconti faccio tesoro delle tue letture ed esperienze !!!
Baci
Manu