domenica 20 luglio 2014

La Grande Guerra 1914-1918

 Il 28 di luglio si celebrerà l'anniversario dell'inizio della Prima Guerra mondiale detta anche la Grande Guerra... perchè lo fu veramente!Finì un mondo e l'Europa con la sua storia, la sua civiltà così progredita, così moderna, così dominante consumò se stessa.
Agli inizi del '900 niente sembrav turbare la forza innovatrice e la sicurezza degli imperi che si erano andati creando e rafforzando sul suolo europeo: quello germanico, austro-ungarico, ottomano, britannico... tanto per citarne alcuni.
Il secolo era stato inoltre inaugurato con la grandiosa esposizione universale di Parigi che coincise con l'apertura della prima linea della metropolitana parigina e con la celebrazione della tecnica e della scienza europea: il tema dominante fu l'elettricità e la vittoria dell'uomo moderno contro le tenebre, i visitatori furono 50 milioni e dovunque trionfavano i miti della Belle Epoque.

Dunque come si arrivò una quindicina di anni più tardi alla distruzione totale di un'epoca e di una civiltà? Ci furono 10 milioni di morti e molti degli imperi citati fuorono spazzati via.
Nel cercare di approfondire questo tema mi è capitato per le mani un bel libro di Emilio Gentile che analizza, più che le battaglie, la situazione politica e sociale che ha portato a questa guerra scaturita da un attentato avvenuto a Sarajevo il 28 giugno del 1914 ad opera di un separatista serbo che uccise l'erede al trono dell'Impero austriaco Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia... paradossalmente l'arciduca era favorevole alla creazione di uno stato federalista in cui le varie etnie potessero avere la loro libertà di espressione.
La guerra non scoppiò immediatamente ma quasi in modo inconsapevole... sembrerà assurdo ma fu così: l'imperatore austriaco Francesco Giuseppe diede un ultimatum alla Serbia, forte del sostegno della Germania, nella convinzione di poter dare una lezione ad un popolo ribelle e che la guerra sarebbe durata poche settimana... qualche mese!
Ma i venti di guerra furono alimentanti dall'idea romantica, si potrebbe dire, che si aggirava negli ambienti artistici ed intellettuali: l'deale della guerra come dimostrazione di coraggio e di difesa del proprio onore, un senso dell'onore cavalleresco che andava difeso con la vita...e di vite ne furono spese moltissime: furono dieci milioni i morti tra civili e militari e il conflitto durò 52 mesi.
Nel testo di Gentile che non è esustivo, ne vuole esserlo, si tratteggia però molto bene l'atteggiamento di alcuni ambienti in cui la guerra era vista come: un'esperienza collettiva per purificarsi dallla corruzione prodotta da un lungo periodo di pace...necessaria per far nascere un uomo nuovo e una nuova società rigenerati dal materialismo.
Fu sull'onda di questo malinteso senso dell'onore a disprezzo della vita che si arruolarono tanti volontari ma le loro fantasie furono ben presto distrutte dalla terribile realtà delle battaglie di trincea, dei mesi e degli anni passati a strisciare nel fango alternando momenti di immobilità a sanguinosi scontri che sostanzialmente non spostavano la  linea del fronte che di poche centinaia di metri.