domenica 30 marzo 2014

Rolli Days

Questo fine settimana a Genova c'è stata una importante inizitiva: i Palazzi di Strada Nuova (Via Garibaldi) e di Via Balbi, compreso il Palazzo Reale, siti facenti parte del patrimonio dell'UNESCO, sono stati aperti al publico che ha potuto visitarli gratuitamente accompagnato da studenti o neo laureati che illustravano gli antichi Palazzi patrizi ora sedi di Musei e Istituti di credito.

I Rolli erano dei registri in cui venivano annotate le dimore più belle e importanti di Genova e sulla base di queste liste ufficiali  venivano sorteggiate per ospitare le visite di Stato.
Conoscevo e avevo visitato diverse di queste antiche dimore, alcune delle quali sono sedi di importanti collezioni di arte raccolte da importanti famiglie, come i Brignole Sale, che le hanno donate alla città: in particolar modo ho trovato meraviglioso sia Palazzo Rosso sia Palazzo Bianco...

Palazzo Rosso
  
 
Giardini Palazzo Bianco






Palazzo Tursi
Così per questa ulteriore visita la mia scelta è caduta su Palazzo Reale che si trova in Via Balbi insieme ad altre dimore avite oggi sede di facoltà Universitarie come quella di Giurisprudenza o di Lettere e filosofia.

Giardini di Palazzo Reale
Come per diversi altri Palazzi anche la storia di Palazzo Reale è indussolubilmente legata a quella di diverse famiglie nobili genovesi: in questo caso ai Balbi, ai Durazzo e solo in secoli "recenti" ai Savoia che ne avevano fatto la loro residenza a Genova e poi agli inizi del Novecento l'hanno donata allo Stato italiano: ricca di numerosi capolavori in questi giorni è anche sede di una mostra temporanea in cui si espongono quadri di Rubens e Van Dyk provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino.
L'atrio è grandioso da esso si accede ad un cortile da cui si dipartono due imponenti scaloni che portano ai piani superiori e ad una terrazza che domina il porto e che una volta vi era direttamente collegata da una passerella distrutta per far posto alla sopraelevata... 
Grazie al cielo una minima parte dei giardini è stata conservata e permette di immaginare come questo Palazzo rappresentasse il potere della famiglia che aveva un accesso così diretto alla più grande ricchezza della città: il mare e quindi ai suoi commerci.
Una vera scoperta, invece, è stato Palazzo Lomellini di cui abbiamo potuto vedere solo lo scalone che portava ai piani nobili e poche stanze in quanto gli altri piani sono sede di residenze private e di uffici.
Nel 2004 infatti sono stati riportati alla luce alcune fantastici affreschi di uno di più famosi artisti genovesi: Bernardo Strozzi.
Palazzo Lomellini
Tali affreschi erano stati coperti dal proprietario che aveva commissionato le decorazioni allo Strozzi a seguito di una causa legale con l'artista: dopo tantissimo tempo sono stati riportati alla luce con sommo gaudio sia degli studiosi di storia dell'arte che hanno potuto studiare il metodo di lavoro dello Strozzi sia del pubblico che può godere della bellezza di tali opere e riempirsene gli occhi e l'anima.

domenica 9 marzo 2014

Festa delle Donne

 
Potrà sembrare strano, ai più, che io scriva della festa delle Donne il giorno dopo l'otto marzo ma chi mi conosce sa che sono sempre andata controcorrente e in fondo non mi sembra che ieri ci fosse molto da festeggiare: tre donne sono state uccise, ventuno dall'inizio dell'anno...
Siamo in piena crisi economica e in percentuale sono molte di più le lavoratrici che hanno perso il lavoro o hanno dovuto rinunciarvi rispetto ai lavoratori maschi, in Parlamento si sta discutendo di una legge in cui non si vogliono preservare le quote rosa... cioè va bene mettere il 50% di donne nelle proprie liste ma è meglio che i nomi delle candidate siano relegati in fondo così la possibilità che arrivino in Parlamento saranno piuttosto risicate (per non dire nulle)! Tutto ciò in barba all'articolo 51 della Costituzione che recita: "Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini."
La L. 194/1978 che prevede l'assistenza medica in strutture pubbliche per l'interruzione di gravidanza sta via via risultando di difficile applicazione a causa del ricorso di molti medici e personale infermieristico all'obiezione di coscienza: circa il 70% di medici in Italia, da nord a sud, si dichiara obiettore di coscienza ciò significa che la scelta, difficile, di una donna di ricorrere all'interruzione di gravidanza diventa sempre meno praticabile. 
L'incipit della della legge 194 statuisce che:
"Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. 
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per ilcontrollo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite."
Peccato che a causa delle continue ristrettezze economiche i consultori che potrebbero favorire una maggiore informazione sul territorio dei metodi contraccettivi e assistenza per le donne siano sempre meno...E così anche il diritto alla salute e alla vita, peraltro costituzionalmente garantiti, vanno a farsi benedire!
Guardo le mie sorelle, le amiche, le colleghe di lavoro, la postina, la commessa al supermercato e vedo persone coraggiose, desiderose di portare avanti la loro vita, di crescere i loro figli, di amare i loro mariti e compagni di fare del loro meglio e tutto al meglio e provo una tale tenerezza e sincera pietà, mi sia concesso, per queste immani fatiche per questi occhi che vogliono guardare il mondo con meraviglia ed essere meravigliate e che spesso finiscono per riempirsi di tanta delusione e amarezza per i sogni infranti e i desideri perduti. 
L'inguaribile ottimista che è in me non si vuole arrendere alla possibilità che le cose possano migliorare e che sia data reale e concreta applicazione al principio della parità dei diritti ... è con questo spirito, un poco ammaccato, ma con occhi sempre attenti che dico a me stessa e a tutte le Donne: Buona Vita, Dignitosa e Fiera!

domenica 2 marzo 2014

Vino ti amo!

L'autore di questo libro intervista è Oscar Farinetti, già fondatore di Eataly, coadiuvato da un "palato assoluto" Shigeru Hayashi che lo segue in questo viaggio attraverso l'Italia alla scoperta del mondo dei produttori del vino quali Gaja, Antinori, Gravner...
Ho comprato e letto questo libro quando ero ancora di stanza a Torino, immersa nel mondo enogastronomico di Eataly, e questo rispecchia molto lo spirito del suo autore: si entra in un mondo parallelo e credo, per i non addetti ai lavori, sconosciuto. Il filo conduttore è la passione per il vino e il coraggio di inseguire i propri sogni e di concretizzarli attraverso il proprio lavoro "buttando il cuore oltre l'ostacolo": così scopriamo che dietro ogni bottiglia di vino non c'è semplicemente la raccolta dell'uva e la spremitura ma una vera e propria filosofia di vita, un approccio differente alla natura, all'esistenza.
Si susseguono le dodici chiaccherate con altrettanti produttori, degustando i vini di questi produttori come la ribolla gialla di Gravner, il Sassicaia di Incisa della Rocchetta, il Solaia dei Marchesi Antinori all'interno di una "cantina" costruita all'interno di una collina e le parole si intrecciano ai profumi raccontati dall'intenditore Hayashi che crea degli abbinamenti con i piatti della tradizione italiana e giapponese, discorsi che variano dalla storia delle famiglie alla politica, ai racconti autobiografici.
E' una lettura scorrevole che fa venir voglia di bere, di scoprire quei profumi, di conoscere quei sapori di immergersi in una realtà così complessa e delicata qual'è quella della campagna ma anche della commercializzazione perchè, questa è una lezione del libro, non si può portare avanti un sogno senza tenere conto degli aspetti pratici e organizzativi.
Sognare e basta non serve bisogna faticare e rischiare per continuare ad immaginare nuove cose...