giovedì 29 dicembre 2011

Così è la vita_ Concita De Gregorio


Per ragioni di tempo credo che questo sia l'ultimo libro di cui scriverò sul blog per quest'anno : Così è la Vita di Concita De Gregorio.
Si tratta di un libro di circa un centinaio di pagine ma molto denso di significati e anche di spunti di riflessione:  il filo conduttore è il modo in cui la società moderna non affronta temi fondamentali quali la morte, la vecchiaia, la malattia. Si adoperano metafore o giri di parole per non comunicare, discutere o riflettere sul passare del tempo e sulla fine della vita degli uomini, ci si maschera con il trucco, il lifting, il botulino e la morte è definita come l'andare in cielo, partire, volare via.
L'autrice si interroga sul perchè l'uomo moderno sia così riluttante di fronte a questi temi e cosa ancora più grave non riesca ad insegnare ai propri figli, ai bambini a vedere serenamente lo scorrere del tempo: in fondo nonostante tutta la frenesia del quotidiano sembra che l'essere umano abbia paura della vita stessa.
Ammetto che ci sono alcune pagine che ho dovuto smettere di leggere perchè, trovandomi sull'autobus, non mi sembrava decoroso mettermi a piangere ma ciò non fa di questo libro un testo triste o strappalacrime anzi c'è una vena di ironia e sottile umorismo e anche gioia.
La morte, la malattia non alterano il senso della vita ma ne fanno parte ed è la vita che dà un senso alla morte che non esisterebbe altrimenti: “si muore quando si è finito di vivere”.
Mi sono riconosciuta nel senso di ribellione che si avverte nelle parole della scrittrice, un sorta di rumore di sottofondo: perchè, si interroga la De Gregorio, bisogna adattarsi ai dictat della società moderna e dover essere sempre giovani e belli, perchè la bellezza va' a braccetto con la magrezza, perchè non si ha il coraggio di chiamare la morte con il proprio nome? E chi ha il diritto di decidere se e come deve terminare la vita di qualcuno magari legiferando in maniera opinabile a tale riguardo?
Il libro si divide in capitoli che affrontano questi argomenti e riportano episodi di vita vissuta come quella di un uomo che, come lavoro, accompagna le persone nell'ultima parte della loro esistenza : “...accompagno le persone che se ne stanno andando. Vado a stare con loro, le ascolto, prendo le consegne che mi lasciano, scrivo e riordino le cose per loro e con loro. Le cose, i ricordi, i progetti che resteranno incompiuti...”.
Le parole di una figlia piccola che al funerale del proprio padre legge un biglietto “ mi ha insegnato a piantare i bulbi dei fiori ...così ogni anno fioriscono. E siccome lui è morto ma io i fiori li pianto e fioriscono ancora, allora non è per niente andato sulle nuvole. E' andato nei fiori.”
La riflessione finale dell'autrice: "le persone che ci lasciano sono nelle cose che ci hanno insegnato, nei loro pensieri da finire di pensare, nei gesti che ripetiamoogni giorno quando prepariamo il pranzo...nella capacità di dire di no quando serve e di restare integri anche in loro nome..."
Il libro è edito dalla Einaudi nella collana Stile Libero Big.

martedì 27 dicembre 2011

Ho lavorato un po' di più quest'anno per realizzare tante cose fatte a mano perchè penso che i lavori realizzati in prima persona siano i più graditi e diano anche molta più soddisfazione e così non potevano mancare gli asciugapiatti ricamati...

Una new-entry e cioè delle borsette di feltro cucite anch'esse a mano...

ma siccome il feltro si presta ad usi differenti ecco che con un nastro multicolor ho esaltato alcune collane...

mentre per un'altra è stato sufficiente una nastro di voile!

E naturalmente non potevano mancare le decorazioni per la casa
 L'albero di Pasqua trasformato in secondo albero di Natale e il presepe...
Il centro ricamato è opera mia ma di diversi anni fa quando mia madre aveva ancora il suo negozio: un ricamo di tipo tradizionale (punto pieno, punto erba...) su di un tessuto molto morbido che dava l'impressione di essere iuta per il colore scuro e "grezzo".
Così nella migliore tradizione Mariagiovannesca...cioè in ritardo: auguro a tutte un Buon Natale!!!!

giovedì 8 dicembre 2011

Changeless di Gail Carriger

Ho appena finito di leggere il secondo volume della serie fantasy di Gail Carriger ambientato nell'Inghilterra vittoriana che ha come protagonista una giovane donna di origini italiane : Alexia Tarabotti.
L'Inghilterra descritta dalla Carriger è un po' sui generis: lupi mannari, vampiri e esseri preternaturali (cioè privi di anima) convivono alla luce del sole... si fa per dire perchè pur essendo integrati nella società inglese questi esseri vivono di notte!
La Regina Vittoria si avvale dell'astuzia dei vampiri e della forza dei lupi riuniti in branchi che combattono per lei ai confini dell'Impero: l'equilibrio per mantenere pacifica questa società è molto delicato e c'è sempre qualcuno che lo vuole metterlo in pericolo.
Un altro particolare rende la città di Londra lievemente diversa da quella dei romanzi dickensiani: il fatto cioè che ci sono macchinari fantastici: etografi capaci di spedire messaggi lì dove i telegrafi hanno miseramente fallito, celle discendenti alimentate da argani a vapore, parasoli attrezzati con armi degne di un ottocentesco James Bond in gonnella!
L'autrice usa nei suoi romanzi il filone dello steampunk che è tipico della letteratura fantastica- fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica all'interno di un'ambientazione storica. Quindi in romanzi ambientati nell'Ottocento si ritrovano armi e strumentazioni azionati dal vapore
Nel primo libro Souless, piuttosto bistrattato e a ragione dalle molte lettrici per la pessima traduzione e notevoli e ripetuti errori di ortografia, viene presentata al lettore Miss Tarabotti una giovane donna di buona famiglia che sta avanzando verso un destino di zitella: troppo schietta e pragmatica, troppo alta e con un fisico mediterraneo (a differenza delle sue due sorelle nate dal secondo matrimonio della madre) ereditato dal padre italiano: che non le ha lasciato in eredità solo un naso deciso e una carnagione olivastra ma la particolarità di essere senza anima...
Ciò la favorisce nei rapporti con i soprannaturali perché un suo tocco li priva della loro immortalità rendendoli semplici umani e perciò innocui.
Ed è così che inizia il primo libro: ad un ricevimento Miss Alexia viene aggredita da un giovane vampiro e lo uccide con il suo inseparabile parasole. Indagherà sulla faccenda Lord Maccon, alfa del branco di licantropi di Londra nonché responsabile del Prin (pubblico registro delle nascite innaturali), anche perchè da quel momento in poi inizieranno a sparire i vampiri di Londra.
La trama del fitto mistero ci porterà attraverso invenzioni straordinarie e scienziati pazzi ad un finale romantico e divertente, si conosceranno diversi personaggi esilaranti come la miglior amica dell'eroina Miss Ivy Hisselpenny con i suoi terribili cappellini e l'aria perennemente svagata, Lord Akeldama un vampiro errante civettuolo e a capo di un clan sempre estremamente aggiornato su ciò che accade a Londra, il professor Lyall bea nel branco di Lord Maccon e suo insostituibile braccio destro al Prin.
In questo secondo romanzo la nostra eroina non è più una zitella eccentrica, si è sposata e la Regina Vittoria le ha assegnato un posto di rilievo nella massima istituzione che si occupa di esseri soprannaturali... tutto sembra procedere nella maniera migliore, salvo che un'improvvisa epidemia sembra aver colpito Londra: tutti i soprannaturali sono diventati essere umani!
Il mistero si infittisce e le indagini portano la nostra eroina verso la Scozia : saranno al suo fianco la sua inseparabile amica Miss Hisselpenny, la sorella, un nuovo personaggio Madame Lefoux una inventrice francese alquanto eccentrica.Tra numerosi inseguimenti su di un dirigibile, tentativi di avvelenamento fantasmi e licantropi si arriverà alla risoluzione del mistero.
Quello che mi piace molto in questi romanzi è lo stile brioso e l'ironia pungente dei dialoghi, alcune scene con protagonista Miss Hisselpenny mi hanno fatto ridere moltissimo, anche il linguaggio è piuttosto ricercato ma questa sfumatura si avverte solo nel secondo romanzo a causa della traduzione non proprio apprezzabile del primo.
L'editore è la casa editrice Dalai.

domenica 4 dicembre 2011

Milano:tra le Gallerie D'Italia e la Mostra di Artemisia Gentileschi



...Seconda parte
La seconda tappa del nostro tour "artistico" è stata la Mostra monografica dedicata ad una grandissima pittrice del seicento: Artemisia Gentileschi.
Per quasi trecento anni è rimasta all'ombra del più famoso padre Orazio Gentileschi, la sua importanza come artista è stata offuscata dalla vicenda dello strupro subito da un artista collega del padre: Agostino Tassi. La vicenda è piuttosto torbida fu costretta a subire la tortura da parte del Tribunale durante il processo per stupro (le schacciarono i pollici perchè doveva dimostrare che si era trattato di uno stupro...).
In seguito il padre la fece sposare con un artista fiorentino per ristabilirne l'onore ma fu costretta a lasciare Roma, andò a Firenze alla corte di Cosimo II, lavorò per Papa Urbano VIII Barberini, poi a Londra e a Napoli: una vita densa di passione...
I temi ricorrenti dei suoi quadri sono le donne del mondo biblico, donne fortissime come  si evince dai due quadri che hanno per soggetto la morte di Oloferne per mano di Giuditta, donne feroci, determinate...
Il che la dice lunga sul rapporto con i maschi che nella sua epoca avevano il predominio in tantissimi campi ma che pure ha amato come dimostrano le appassionate lettere che scrisse al suo amante Francesco Maria Merighi.
I colori e le luci sono frutto dell'eredità di Caravaggio , non per nulla Artemisia viene considerata tra i "caravaggeschi": l'impatto emotivo delle sue opere è fortissimo ma anche delicato come nella nascita di San Giovanni. 
La mostra è a Palazzo Reale ed è curata da Roberto Contini e Francesco Solinas con le scenografie di Emma Dante e se ne sente tantissimo la mano nell'allestimento: all'inizio del percorso espositivo c'è una stanza le cui pareti sono bordeaux, una quinta teatrale, con un letto con lenszuola bianche al centro mentre dall'alto scendono i fogli con le lettere scritte da Artemisia durante il processo e in sottofondo si sente la voce di un'attrice che le legge .
Un'altra stanza che ha un allestimento molto teatrale è la  terza: sulle pareti, anche qui rosso "quinta", sono appesi i quadri e al centro ci sono degli specchi che in un gioco di riflessi e luci rimandano i volti e colori ripetendoli...
La mostra durerà fino al 29 Gennaio 2012.

lunedì 28 novembre 2011

Milano: tra le Gallerie d'italia e la Mostra di Artemisia Gentileschi

Negli ultimi anni, grazie anche ai miei ciceroni milanesi, mi è capitato di frequentare sempre più spesso Milano e di coglierne il fascino e la bellezza molto sofisticata ma allo stesso tempo intrigante.

Lo scorso sabato mi sono convinta a superare la mia proverbiale e innata pigrizia e di buon ora ho preso il treno da una Genova sonnacchiosa e con un cielo terso da cartolina per immergermi nell'atmosfera un po' fumosa  che rendeva velato il  cielo  di Milano... Con la Piazza davanti alla Scala,
 
la galleria,
 
 
il magnifico Duomo finalmente libero delle impalcature...
 La prima cosa che abbiamo fatto, io e la mia "guida" Roberta, è stato prenderci un buon caffè e poi camminando camminando siamo arrivate in Via Manzoni e ci siamo infilate in quello che è diventato un nuovo polo museale (Gallerie D'Italia) grazie alla collezioni della Fondazione Cariplo-Intesa San Paolo... che cito non a caso in quanto lo spazio espositivo è costituito da due Palazzi che un tempo erano sede della Cassa di Risparmio: Palazzo Anguissola Antona Traversi e Palazzo Brentani... beato chi ci ha lavorato dentro!!!

Lo scalone, gli stucchi dei soffitti, gli affreschi facevano da cornice ad importante collezione d'arte che comprende i bassorilievi in gesso del Canova, i quadri di pittori ottocenteschi esponenti della pittura lombarda quali Migliara, Induno fino ad arrivare al futurismo di Umberto Boccioni passando, attraverso il cortile interno, da un'opera di Pomodoro...

Ne sono rimasta incantata! Una delle cose che mi hanno lasciato a bocca aperta per la bellezza e la delicatezza del decoro si trova in una stanza non troppo grande alla fine del corridoio del primo piano: sopra un magnifico caminetto in marmo si trova una finestra ma il vetro non è incorniciato da una intelaiatura bensì da una cornice di marmo intarsiato. La finestra si apre su un cortile interno per cui si  vede un ramo di glicine e un balcone... un quadro! Sono rimasta in uno stupore contemplativo per dieci minuti di seguito!!!
Fine prima parte...

mercoledì 9 novembre 2011

Le avventure di Tintin

Lo scorso fine settimana prolungato si è rivelato molto impegnativo e all'insegna dei nipoti di conseguenza estremamente divertente come qualunque cosa abbia a che vedere con quei due fantastici esseri umani al di sotto del metro e mezzo!
Per tenerli impegnati e visto che era una giornata magnifica domenica pomeriggio li abbiamo vestiti e caricati sull'autobus, già per loro è un'avventura perchè girano sempre in automobile, e poi dopo una lunga passeggiata al porto antico siamo andati al cinema a tuffarci nel magico mondo dei fumetti infatti il protagonista del film di animazione diretto da Steven Spielberg è l'eroe di una striscia di fumetti, credo degli anni '30, Tintin e il titolo della pellicola è " Le avventure di Tintin: il segreto dell'Unicorno". 
Forse non tutti si ricordano dove ma è impossibile non trovare familiare il ragazzo con il ciuffo rosso e il suo fedele amico a quattro zampe, Milou. Questo ragazzo belga, senza età e senza famiglia,è il protagonista delle strisce di Hergè ed è un giovane reporter sempre alla ricerca di qualche memorabile scoop, nel film di Spielberg viene riportato sul grande schermo l'avventura dell'albo della serie intitolato "Il granchio d'oro".


La storia inizia una mattina quando durante un mercatino dell'antiquariato Tintin viene affascinato dal modellino di una nave pirata a tre alberi e la compera subito dopo due strani personaggi cercano di ricomprarla ma lui troppo incuriosito dalla eccessiva insistenza decide di portare a casa la nave e di scoprire perchè susciti tanto interesse. Durante una sua assenza da casa il modellino scompare ma... il ladro non sa che a causa di una rovinosa caduta l'albero maestro si è spezzato e un prezioso indizio è scivolato sotto il comò di Tintin, sarà quest'ultimo a ritrovare l'indizio grazie all'aiuto del suo amico Milou, poco prima di perdere la pergamena ad opera di un borseggiatore e di essere rapito e condotto su di un mercantile per essere interrogato da un misterioso Signor Saccarin. I piani nefasti del cattivo di turno saranno ostacolati dall'intrepido eroe che, aiutato dal Capitano della nave il collerico Haddock  ubriaco e privato del comando, dopo una rocambolesca fuga su una scialuppa...
Bè non posso raccontare proprio tutto, tutto: quello che posso dire è che pur essendo un film di animazione ci siamo diverti anche noi adulti e che si sente la mano del grande regista autore di Indiana Jones. A parte la straordinaria tecnica di animazione e la storia incalzante, sono fantastiche le riprese di paesaggi esotici, le scene di azione che si susseguono lasciando lo spettatore senza fiato e anche lo spirito dei personaggi che fanno ridere veramente di cuore.


domenica 6 novembre 2011

Genova : incroci di storie...

Venerdì mattina ero in centro a fare una commissione e mi è capitato di essere in Piazza della Vittoria di fronte ai giardini della Stazione di Brignole dove poche ore dopo si sarebbe allagato tutto in un unico mare di fango e melma. Stavo per attraversare la piazza quando ho sentito provenire da degli altoparlanti la melodia di una celebre canzone del secolo scorso il cui ritornello è "Il Piave mormorava..." e mi sono resa conto che era il 4 novembre: la festa delle Forze Armate. 
Mi sono fermata un attimo mentre i militari deponevano le corone sotto l'Arco della Vittoria , momumento dedicato ai caduti della Grande Guerra,  la voce di uno speaker ricordava come il 4 novembre 1918 fu firmato l'armistizio con l'Impero Austro-Ungarico che sancì la fine della prima guerra mondiale e durante la quale  morirono 650.000 soldati provenienti da tutte le parti di Italia, del Paese appena riunificatosi nel 1861. 
Soldati che erano giovanissimi uomini, morti in nome di un ideale, dell'idea che il proprio Paese fosse una realtà, avesse un valore e che tutti dal Nord al Sud ne facessero parte come fratelli...


"Il 23 maggio 1915 l'Italia entrò ufficialmente nella Prima Guerra mondiale dichiarando guerra all'Impero Austo-Ungarico e quindici mesi più tardi alla Germania.
L'oiettivo era quello di conquistare la zona del Trentino e del Friuli e annettere tali territori all'Italia.
Il comando delle forze armate italiane fu affidato al generale Cadorna. Il nuovo fronte aperto dall'Italia ebbe come teatro l'arco alpino dallo Stelvio al mare Adriatico e lo sforzo principale tendente allo sfondamento del fronte fu attuato nella regione della valli dell'Isonzo. 
Gli italiani assaltarono più volte le truppe degli austriaci che respingevano gli attacchi e tenevano le loro posizioni trincerandosi. Gli eserciti si affrontarono così per anni e sul  fronte italiano le trincee erano scavate nelle rocce e nei ghiacciai delle Alpi, fino ed oltre i 3.000 metri di altitudine.
Nei primi mesi di guerra l'Italia sferrò quattro offensive contro gli austro-ungarici ad est, le prime quattro offensive sull'Isonzo, che non portarono nessun risultato degno di nota, si arrivò così all'inizio del 1916. 
Nei successivi due anni si susseguirono diversi assalti degli italiani che portarono solo ad una notevole perdita di vite umane fino all'agosto del 1917 quando ci fu un attacco in massa degli italiani nella Battaglia del Monte Ortigara che non portò a grandi risultati e fece decidere gli alleati austro-tedeschi ad attaccare ad ottobre quando sfondarono il fronte dell'Isonzo e si diressero a Caporetto, dove avvenne la famosa disfatta. La ritirata degli italiani fino a dopo il Piave l'11 Novembre 1917 fece temere la perdita del Veneto. 
 Il Generale Cadorna fu sostituito dal Generale Armando Diaz, l'8 novembre 1917 dopo che la ritirata si assestò sulla linea del Monte Grappa e del Piave.
A giugno del 1918 l'esercito austriaco attaccò  gli italiani che riuscirono a respingere l'assalto e ad infliggere pesanti perdite inoltre, approfittando della profonda crisi che stava attraversando l'Impero austro-Ungarico, a causa dei movimenti indipendentisti interni, gli italiani sferrarono ad ottobre un attacco che partendo da Vittorio Veneto e avanzando in Veneto, Friuli e Cadore arrivarono a sbaragliare l'Austri che infatti si arrese alla fine di ottobre e a novembre fu firmato l'Armistizio a Villa Giusti, vicino Padova."

Pensavo alla storia di allora e a quella di oggi: a quanti problemi abbiamo, alla mancanza di lealtà e onestà diffusa in tanta parte della politica in Italia e non mi vergogno a dire che avevo le lacrime agli occhi.
Nel volgere di pochi minuti è sceso giù un muro d'acqua e così mi sono ritrovata, insieme ai militari e agli avventori dei bar, sotto i portici per quaranta minuti in attesa che spiovesse un poco... l'ha fatto e sono andata via senza sapere che di lì a poco i torrenti lì vicino sarebbero esondati e l'acqua si sarebbe portata via delle vite e il lavoro e i sacrifici di tante persone... ancora una volta!

mercoledì 2 novembre 2011

Mozart e la pubblicità


Uno dei miei divertimenti preferiti, quasi un esercizio mnemonico, è quello di individuare le musiche abbinate alla pubblicità: naturalmente essendo una appassionata di "musica classica" sono sempre colpita quando l'uso
delle opere che più mi hanno commosso si fondono con le immagini e trasformano anche i prodotti commerciali in una forma di arte. La tanto vituperata pubblicità se supportata da grandi idee può diventare magia e a volte rimanere a lungo nella mente di chi la vede a prescindere dal prodotto che vorrebbe vendere (magari di questo i pubblicitari non saranno troppo contenti!).
E' il caso, a mio parere, dello spot di una famosa compagnia aerea: la danza dei due ballerini ambientata in uno spazio rarefatto sospeso tra il cielo e il mare rende l'idea della lievità del volo  e la struggente malinconia del secondo movimento del concerto K 488 di W.A.Mozart ricorda quello strano stato d'animo che coglie chiunque si agginga a partire, ad andare lontano...

mercoledì 26 ottobre 2011

Matrimonio



L'altro evento clou della mia estate è stato il matrimonio di mia sorella, potrei dire un sacco di cose su quanto sia stato laborioso e bello crescere insieme tutti questi anni, comprendersi ( mai abbastanza) e soprattutto accettare che un fagotto del lieve peso di 4 Kg, più piccolo di me di quasi dieci anni, sia diventato una colonna di 1,80 con una testa più o meno pensante!:):):)
Purtroppo non ho le foto della famiglia riunita in questa fantastica occasione ma c'era e dopo tanta fatica, da parte di ogni suo componente, ognuno a suo modo, ognuno con il suo percorso eravamo tutti là, insieme davanti alla celebrazione di un grande amore, appassionato, felice pieno di allegria!
Perchè Chiara ha sorriso tutto il tempo contagiando sposo, sacerdoti e tutti gli ospiti con l'euforia di una donna profondamente innamorata e ricambiata, non nascondo di essermi commossa al sì deciso e convito del marito che l'ha presa questa colonna!
Ed ecco le fantomatiche bomboniere amorevolmente confezionate dalla mamma insieme al cuscino delle fedi
 
E infine... le mie fantastiche scarpe: rosa fucsia abbinate alla collana realizzata la mattina delle nozze!

Mery

domenica 23 ottobre 2011

Lavori qua e là

Durante il mio periodo di assenza non stata inoperosa anzi da quando ho terminato le bomboniere per il fantastico matrimonio, di cui prima o poi pubblicherò qualcosa, ho ripreso in mano la mia vena creativa e mi sono messa a crocettare a più non posso.
Alcuni lavori li ho eseguiti su commissione... di mio padre e poi di mia sorella per delle nuove nate e così ecco una parure da lettino
e una copertina per l'inverno... si prega vivamente le mamme al momento di scegliere il nome per le bimbe di usare nomi corti per piacere: UGA o SARA sono graditi!
E poi non ho dimenticato il SAL di Manu quello della scatola da riempire un mese con cose comprate e uno con cose fatte a mano... bè sono un poco indietro ma  non sottilizziamo: ecco una forbicina presa da Casa Cenina e un trova forbici gioiello fatto me, vorrei sottolineare come in un negozio di Milano io abbia trovato una cosa simile ad un prezzo iperbolico!
E poi ho ritrovato un Kit invernale che si trasformerà in un meraviglioso cuscino e lì vi aspetto con nuove foto...
Il SAL che ho ignomignosamente trascurato è stato quello di LK sulla natura, quello con i bottoncini gialli che piacciono tanto a Manu... ecco quello là è rimasto indietro di due tappe almeno!
Mery

domenica 16 ottobre 2011

Viaggiando un pò...

Mi sono resa conto del passare del tempo quando ho visto che sono tre mesi che non aggiorno il blog: che dire? Ho avuto un'estate molto impegnativa ma piena di soddisfazioni!
Innanzitutto ho realizzato un progetto che avevo vagheggiato a lungo e cioè un viaggio, un viaggio nella storia, nei costumi e nell'arte...  così ho preso il coraggio a due mani e sono andata in Spagna! Per tutto l'anno mentre frequentavo il corso di spagnolo sognavo di paesaggi assolati, pieni di colore e alla fine come Mery Poppins che salta nel quadro dipinto a terra, ancche io sono saltata nel sogno e sono sbucata in Andalusia! Che è una regione bellissima, calda ma non arida anzi ricca di fiumi e di ulivi, di viti alternata a paesaggi più spogli.
La prima città che ho visitato  stata Granada con l'architettura araba dell'Alhambra


 e i suoi giardini... 

 e poi Siviglia e la sua Cattedrale e i suoi palazzi
Cordova e la Mezquita in una fusione tra arte orientale e occidentale: una cattedrale tardo gotica, barocca, rococò costruita al centro di una moschea che sorgeva sui resti di un insediamento romano in una fusione schizzofrenica di stili, di bellezza nella ricerca del divino...

 


E infine Madrid: ho camminato fino allo sfinimento e non è bastato a cogliere pienamente l'incanto dei palazzi nelle strade principali e nei quartieri più caratterististici, la cosa che ho fatto con più piacere è stata visitare i Musei più importanti come il Museo Reina Sofia, il Tyssen Bornemiza e naturalmente il Prado... avrei voluto essere resistente come un super eroe per non sentire la stanchezza e riuscire ad incamerare tutto ciò che vedevo con una voracità bulimica, non ce l'ho fatta alla fine mi sono dovuta arrendere e sedermi ma tornerò!
Intanto Plaza Mayor

il Mercato di San Miguel
Cervantes
 
 Ci sarebbero una serie infinita di particolari da raccontare e profumi e sapori da ricordare ma credo che ci vorrebbero giorni e adesso è davvero tardi.
Notte, notte

da Maria Juanita.