mercoledì 28 novembre 2012

Collane, collane, collane

Sono stata presa dall'ennesima botta creativa...su ordinazione questa volta! Perchè qualcuno, e non posso dire chi, mi ha chiesto di realizzare delle gioie da regalare a Natale e così mi sono spremuta ed è ecco qua: un trionfo di rosa in tutte le sue sfumature...

... e il grigio illuminato dall'argento e dal bianco delle "perle" di misure diverse!

Graziose vero?!
Io mi sono divertita e ciò basta.

domenica 25 novembre 2012

25 Novembre - No alla violenza contro le donne

Il 25 Novembre è stato designato dall'ONU come Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le Donne: per questo oggi in tantissime parti del mondo ci sono state delle manifestazioni in tal senso. Questa giornata nasce per commemorare l'assasinio di tre donne domenicane che nel 1960, il 25 novembre appunto, furono rapite, torturate e uccise perchè denunciavano il regime dittatoriale di Truijlio che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza per trent'anni. Erano tre sorelle, le sorelle Mirabal,  che furono fermate dalla  polizia militare mentre stavano andando a trovare i loro mariti  in carcere: morirono strangolate e per far credere ad un incidente furono messe nella loro auto che venne gettata in un dirupo.
Moltissime associazioni nel mondo cercano di sensibilizzare la società e di far prendere coscienza di come sia così forte e pervasiva la violenza nei confronti delle donne oggi in tutto il mondo: non solamente nelle società più "arretrate" dove vige la tradizione dell'infibulazione o dove si vorrebbe vietare alle ragazze di studiare e di leggere ma anche nella società occidentale, la moderna, avanzata società occidentale dove migliaia di donne subiscono abusi dai loro mariti, dai compagni, nel mondo del lavoro... Un'artista messicana Elina Chauvet sta portando in giro per il mondo una installazione collettiva d'arte pubblica composta da centinaia di paia di scarpe rosse che rappresentano una marcia di donne assenti: la scorsa settimana era a Milano e dal 22 novembre ad oggi c'è anche a Palazzo Ducale a Genova. Si possono portare le proprie scarpe (anche dipinte di rosso) per testimoniare la propria solidarietà alle donne vittime di violenza. Questa iniziativa si chiama Zapatos Rojos, scarpe rosse, rosse come il sangue delle vittime che sono tante come quelle di Ciudad Juarez in Messico, talmente tante che non si contano più e i cui corpi non si trovano più...
Questo argomento mi sconvolge molto forse perchè sono nata in una famiglia composta prevalentemente di donne, siamo tre sorelle, e nostra madre è sempre stata un punto di riferimento fondamentale anche come modello femminile. In questo posso dirmi fortunata perchè ci è stato insegnato ad avere rispetto di noi stesse, del nostro corpo, della nostra mente. Ci è stato insegnato, con l'esempio, che abbiamo un valore come esseri umani e che nessuno ci può sopraffare impedendoci di cercare noi stesse, di amarci, di cercare di realizzare i nostri sogni. Si può sopravvivere alla perdita di un amore e senza scendere a compromessi andare avanti, affrontare una malattia senza perdere in dignità e andare ancora avanti... La nostra vita comune ci ha portato a sviluppare uno spirito di solidarietà nei confronti delle altre donne, a guardare con comprensione le loro difficoltà, credo che sia io che le mie sorelle ci sentiamo parte di una rete e prottette da questa sappiamo che in caso di bisogno ci sarà sempre qualcuno a cui rivolgersi e che potrà rivolgersi a noi.
Mi chiedo a quante donne "abusate" sia mancato questo senso di protezione, questa rete e la consapevolezza del proprio valore che è importante anche da trasmettere alle generazioni future alle figlie femmine ma anche e soprattutto ai figli  maschi cui far capire il valore e l'importanza delle proprie compagne, delle proprie figlie.
Mi fa sorridere quando mi sento dare della femminista come se fosse un insulto o come se le mie idee a favore delle donne fossero una dichiarazione di guerra nei confronti degli uomini: ma qui non si tratta di una lotta per affermare quale dei due sessi sia il migliore o il più forte, a me sembra che il punto sia che un essere umano, a prescindere dal suo sesso, ha dei diritti oltre che dei doveri. Eppoi  possibile che nel ventunesimo secolo si discuta ancora di parità dei sessi quando a tante donne non è garantito neanche il più basilare dei diritti che è quello alla vita?
A volte sono sconsolata altre volte guardo i compagni di vita di alcune mie amiche o delle mie sorelle e quando vedo l'amore nel loro comportamento, il rispetto per le loro donne mi commuovo, provo una sorta di gratitudine perchè penso che quella mia amica o che mia sorella ha qualcuno che è lì per lei come lei è lì per lui e penso che questo è l'amore, un amore sano : quello per cui il bene dell'altro è importante quanto il proprio... non di più e non di meno.

domenica 18 novembre 2012

Una voce di notte : una nuova indagine per il Commissario Montalbano

Forse non mi era mai capitato di scriverlo prima ma adoro i libri di Andrea Camilleri e in particolar modo quelli incentrati sulla figura del Commissario Montalbano. Quando chiedo a qualcuno se ha letto i suoi libri alcune volte  mi rispondono che ne hanno solo visto la trasposizione telvisiva perchè l'autore scrive in dialetto siciliano e non sempre è facile comprenderlo...che strano a me quello che mi piace di più è proprio l'uso della lingua; forse perchè ho vissuto diversi anni in Sicilia, anche se non sono affatto una esperta del vernacolo di quella terra, e il suono quasi onomatopeico di certe espressioni mi proietta all'interno di atmosfere e di paesaggi conosciuti.
Il romanzo comincia, come sempre, con il risveglio di Montalbano nella sua casa di Marinella solo che non è un giorno qualunque ma quello del suo compleanno, quello del suo cinquantottesimo compleanno come gli ricorda, un poco indelicatamente, la sua eterna zita Livia in una telefonata mattutina.
La giornata continua con una azzuffatina ad un distributore di benzina con un giovane arrogante e ltigioso e prosegue con un apparente banale furto in un supermercato che finisce a schifio con un suicidio che sarà moralmente attribuito a lui ed al suo vice Augello da quella faccia a culo di gaddrina di Pippo Ragonese giornalista di Televigata.
Nei giorni successivi saranno scoperti due delitti cruenti, anche questi apparentemente non collegati tra loro, in una serie di colpi di scena e di intrecci tra politica legata alla mafia, arroganza e corruzione trattata alla camilleri maniera: cioè attraverso le considerazioni del protagonista che nel suo piccolo affronta, con la sua filosofia di vita ironica e disincantata ma profondamente onesta, un mondo che sembra cambiare velocemente ma in fondo resta sempre lo stesso in una infinita guerra tra guardie e ladri.
A differenza degli ultimi libri che avevo letto, che erano più amari e tristi, questo è molto divertente circondano il protagonista tantissimi personaggi: l'inossidabile Fazio, la cameriera, nonchè superlativa cuoca, Adelina, Enzo proprietario della trattoria, il terribile e nevrastenico signori i guistori Bonetti- Alderighi nonché il fedelissimo Catarella che si produce in una serie di scene che mi hanno fatto ridere forte in autobus! Il passare degli anni è vissuto ironicamente e alcune situazioni inducono il lettore più distratto a credere che il Commissario abbia perso il suo tocco magico: errore, gravissimo errore perchè sotto gli occhi stupefatti e increduli del suddetto lettore il nostro si produrrà in una spettacolare serie di ragionamenti e deduzioni che permetteranno di inchiodare i cattivi ...tutti, con una conclusione migliore di qualsiasi previsione!
Una voce di notte 
Andrea Camilleri
Ed. Sellerio

lunedì 12 novembre 2012

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry

Quando ho visto la copertina di questo libro ne sono stata subito attratta... non so perchè mi ricordava vagamente quelle di Harry Potter: niente di più diverso!!!
Il protagonista di questa storia è un ultra-sessantenne in pensione che vive sulla costa sud dell'Inghilterra, in una realtà che di magico non ha proprio niente. una mattina riceve una lettera da una collega con la quale ha lavorato tantissimi anni prima e con la quale non ha più contatti da quasi vent'anni.
Queenie, questo è il nome della donna, è molto malata: di cancro ed è incurabile, gli scrive per salutarlo. Harold sulle prime vorrebbe risponderle con una cartolina un po' formale, in uno stile tipicamente inglese, anche se i suoi sentimenti rispetto a questa notizia non lo sono affatto. Dopo aver vergato poche righe in riposta esce per spedire la busta e saluta la moglie Maureen spiegandole il fatto e rassicurandola sul suo rientro entro l'ora di pranzo: deve arrivae in fono alla strada presso la prima buca delle lettere... solo che decide di spedirla alla buca successiva e poi alle poste centrali e infine si ritrova seduto in un locale sulla statale di fronte ad un hamburger ascoltando una giovane cameriera,cui ha confidato la triste notizia e di come se ne sia sentito colpito, e matura l'idea di andare da Queenie a piedi perchè fino a che lui camminerà lei dovrà continuare a vivere.
La sua decisione ha a che fare con la fede, anche se lui non è credente, con la "fiducia in ciò che non si conosce e buttarsi. Credere di poter fare la differenza..." come gli dice la giovane cameriera.
Così inizia il viaggio di Harold: con un paio di scarpe da vela, pantaloni leggeri e una giacca a vento con cui attraverserà l?inghilterra, quasi 800 km, per arrivare a Berwick-upon-Tweed in Scozia.
il viaggio non sarà solo faticoso fisicamente ma anche spiritualmente doloroso, un viaggio all'interno dei propri ricordi, della propria essenza di uomo timido e insicuro che ha cercato di vivere ai margini della vita ma con un cuore pieno di passione e amore.
Più o meno inconsapevolmente il protagonista è alla ricerca di se stesso e di risposte sul perchè di determinati accadimento che hanno sconvolto la sua vita, fanno da controaltare ai suoi pensieri e al suo viaggio le riflessioni di sua moglie Maureen che segue, da casa, trepidante e stupita il viaggio del marito e che, a sua volta, è costretta a fare i conti con la propria esistenza e il suo ruolo di moglie e madre.
Inizialmente ho trovato i dialoghi di Harold con i vari personaggio che gli capita di incontrare, un pò stentati e a volte banali, certe volte mi hanno dato fastidio perchè allentavano il ritmo, il viaggio nella vita di Harold e Maureen. Riflettendoci mi sono resa conto che sono questi incontri che spingono Harold avanti sempre di più e che gli fanno riscoprire una sorta di indulgenza, di comprensione e accettazione  sia per le persona che incontra sia per se stesso.
L'autrice ha tratteggiato molto bene il rapporto tra marito e moglie: le loro paure, il loro dolore, il loro cercarsi e ritrovarsi in una sorta di abbandono finalmente ai propri sentimenti senza più schermi di alcun tipo.
A differenza di quanto potrebbe sembrare non è un libro sulla fine di una vita ma su un nuovo inizio, è toccante a tratti commovente che prende il lettore e lo spinge ad andare avanti nella lettura fino all'ultima pagina quasi d'un fiato.
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Rachel Joyce 
Ed: Sperling&Kupfer

domenica 11 novembre 2012

Collane di pezza...

 
L'unica cosa creativa e soddisfacente che sia riuscita a concretizzare, in un week-end dedicato a fronteggiare mal di gola e raffreddore, è stata questa creazione di Laura Country Style: una collana fatta di stoffa che nella mia versione è tipicamente primaverile (quelle erano le stoffe a mia disposizione!) ma che mi piacerebbe rifare con dei colori più scuri e caldi in una versione invernale e magari dedicata al Natale...
Io l'ho trovata tanto carina... voi?

venerdì 9 novembre 2012

Glenn Gould

Il quattro ottobre 1982 moriva a Toronto Glenn Gould: è considerato uno dei più grandi pianisti e tra i maggiori interpreti di J.S.Bach.
E' stato considerato un pazzo e un genio al contempo: cantava quando suonava, aveva un tale terrore dei raffreddori che si vestiva come se fosse sempre pieno inverno anche d'estate, dormiva di giorno e lavorava di notte, possibilmente da solo, nelle sale di incisione con la sola presenza dei tecnici (pochi e di fiducia) perchè dall'età di trentadue anni fino alla sua morte, sopraggiunta quando aveva cinquant'anni, non suonò più in pubblico.
Oggi viene considerato come un grandissimo intellettuale, allora fu molto criticato per le sue scelte: come si può sentire in alcune interviste che mi è capiato di ascoltare  seguendo Rai Radio  Tre, che ha dedicato alcuni programmi a celebrare il mito di questo grande artista. Sul sito di  tale emittente radiofonica è possibile riascoltare in podcast i programmi: uno particolarmente interessante è del 14 di ottobre e tra l'altro interviene un'altro grandissimo interprete bachiano, Ramin Bahrami, che spiega l'importanza della rierca di Gould e gli sforzi "pioneristici" nell'usare posizioni particolari al pianoforte (con uno sgabello molto più basso del dovuto) per raggiungere un suono più particolare attraverso una differente pressione sui tasti del pianoforte...
La prima volta che ho ascoltato le Variazioni Goldberg è stato in una sua interpretazione, una volta ascoltate nella sua "versione" è difficilissimo apprezzarne di diverse, anche sentire la sua voce canticchiare il motivo in sottofondo è fantastico: probabilmente perchè chiunque si appassioni all'opera di Bach non può non condividere l'esaltazione di questo interprete.
Ascoltando alcune sue interviste si nota il suo senso ironico, credo che fosse un'uomo teso alla ricerca di un'ideale di perfezione e talmente concentrato da desiderare l'isolamento per non essere distratto, forse l'eccessiva attenzione dei media e dei fans lo disturbavano e l'annoiavano pure.
Meravigliosa una sua composizione "So you want to write a fugue?", si tratta di una fuga che parla della fuga stessa ed è un omaggio a Bach: inizia con la domanda che è il titolo della fuga e prosegue con delle frasi cantate dalle quattro voci (tenore, basso, soprano e contralto) accompagnate da un quartetto d'archi in cui si sovrappongono in frasi del tipo "se hai il fegato di scrivere una fuga fai pure" cui si risponde con "fai pure, ma scrivi una fuga che possiamo cantare"...La si può trovare su youtube e ne vale veramente la pena : l'ho ascoltata per un intero pomeriggio, ma forse non faccio testo...
Io non suono uno strumento, non so leggere la musica e per tutta la vita sono stata presa in giro per il mio amore per la musica classica o al massimo da adulta guardata con sguardi di compatimento e ai concerti da camera ci vado quasi sempre sola :),  ma quando ascolto questo artista o altri che hanno dedicato la loro vita a  "sentire" intensamente con tutto il corpo il fluire delle note, le differenti sonorità che ti scuotono in profondità (alcuni direbbero i nervi!) ecco... mi sento compresa, penso non sono la prima nè l'unica e perciò neanche così "fuori".

domenica 4 novembre 2012

Vermeer a Roma

Quando ho saputo della mostra di uno dei miei pittori preferiti organizzata a Roma ho fatto in modo di organizzarmi: non potevo mancare!
Non ero mai stata alle Scuderie del Quirinale e devo dire che sono rimasta molto colpita dalla struttura e dall'organizzazione degli spazi, per non parlare della vista magnifica che si gode alla fine del percorso della mostra: una visione a 180° dei tetti di Roma, mi sarei mangiata le mani all'idea di aver lasciato la macchina fotografica al deposito borse all'entrata.
Piazzale davanti al Quirinale
In realtà la mostra non si incentrava sulle opere di Vermeer ma sull'arte olandese nel Seicento, considerato il periodo d'oro per i Paesi Bassi del Nord divisi da quelli del sud, quindi dal Belgio attuale, dall'occupazione spagnola; divisione avvenuta anche dal punto di vista religioso con la parte cattolica a sud e il nord protestante o a larga maggioranza protestante.
In Olanda trovarono rifugio molti artisti e mercanti calvinisti che emigrarono in massa cosicchè Amsterdam divenne la nuova Anversa dando uno straordinario impulso allo sviluppo economico con la nascita nel 1620 della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. La struttura economica influì su quella sociale: si creò una classe borghese forte e attiva, principale committente dei pittori dell'epoca.
Una pittura non più basata sulla rappresentazione di temi religiosi o commissionata per Chiese che nelle concezione protestante erano molto più spoglie e austere di quelle con rito cattolico anzi la Chiesa Cattolica della Controriforma sostenne lo splendore e la ridondanza del barocco.
I temi delle opere dei pittori olandesi del XVII erano rivolti alla rappresentazione di una realtà più "intima": come gli inteni delle case, scene di vita familiare ...
Interno con uomo, donna che legge e cameriera _ P.J. Elinga

Ritratto di famiglia in un cortile a Delft_ P. de Hooch
Sembra una pittura maggiormente introspettiva come se il pittore aprisse una finestra a volte piccola su un momento: viene colto uno sguardo, un sentimento come ad esempio nel sorriso malizioso della ragazza che porge un bicchiere di vino ad un possibile corteggiatore e sembra coinvolgere lo spettatore risucchiandolo all'interno del quadro...
Giovane donna con bicchiere di vino _ J. Vermeer
Oppure riprodurre uno sguardo così intenso e vivace dietro il quale si possono celare tantissimi sentimenti: l'attesa di qualcuno...
 La suonatrice di liuto_ J. Vermeer
 Secondo alcuni critici Vermeer non dà risposte, lascia degli interrogativi perchè dipinge attimi sospesi dietro i quali ci sono delle vite, dei pensieri, dei segreti che chi guarda non potrà mai conoscere ed è questo il fascino della sua opera: "La ragazza con il cappello rosso"  che è poi il quadro usato come simbolo della mostra rappresenta molto bene questo concetto. Sono rimasta a guardarlo per molto tempo, incantata dallo sguardo della ragazza, dal fatto che quell'attimo fosse sospeso nel tempo per sempre... rende l'idea dell'eternità.
L'unica pecca veramente grave di questa mostra è che immaginavo ci fossero molte più opere di Vermeer forse perchè una volta iniziato non se ne ha mai abbastanza e perchè il titolo della mostra avrebbe dovuto essere "Il Secolo d'oro dell'arte olandese" e basta...
Vermeer_ Il secolo d'oro dell'arte olandese
27 Settembre 2012 - 20 Gennaio 2013
Scuderie del Quirinale_ Roma






venerdì 2 novembre 2012

Week-end a Roma


P.zza Navona
Ho anticipato il week-end di ognissanti partendo il venerdì precedente, complici alcuni giorni di ferie arretrati, e così ho evitato la ressa: direzione Roma e la mostra di Vermeer!
Pur avendo evitato l'affolamento del ponte del 1 di novembre non sono riuscita a scansare la pioggia, l'abbassamento di temperatura di circa dieci gradi e il cambio dell'ora! Ma ero in una delle città più belle del mondo con un sacco di cose da vedere così tutto mi è parso bello lo stesso...
Il pomeriggio dell'arrivo la prima cosa da vedere (rigorosamente sotto l'ombrello) è stata Piazza Navona e poco prima la Chiesa di San Luigi dei Francesi dove la cappella Contarini con i suoi mitici quadri di Caravaggio sembravano aspettare solo noi...
"La vocazione di Matteo"- Caravaggio Chiesa di san Luigi dei Francesi
Dopo una passeggiata di quasi tre ore e una discreta pasta alla carbonara siamo svenute sul letto del carinissimo bed and breakfast Night and Day. Quest'ultimo è stata una grande scoperta perchè si trova in pieno centro vicino a Piazza Barberini e Piazza Fontana di Trevi: è carino, pulito gestito da Monica che è ci ha accolto simpaticamente e che ci aveva preparato tutte le "istruzioni per l'uso" della capitale sotto forma di una cartina con una serie di post-it per indicarci i luoghi dove mangiare, gli autobus... perfetto!
Perfetta pure la posizione per la prima tappa del tour che avevo preparato e cioè la Galleria di Arte Antica che è a Palazzo Barberini...
Palazzo Barberini
Grande Salone - Volta affrescata da Pietro da Cortona
 Questo magnifico affresco si trova nel grande salone del palazzo Barberini fu commissionata nel 1632 a Pietro da Cortona per celebrare il "Trionfo della Divina Provvidenza e il compiersi dei suoi fini sotto il Pontificato di Urbano VIII"... per riuscire a vederla senza farsi veneire un attacco di cervicale l'unica soluzione è sdraiarsi sui divanetti al centro della sala solo così si potrà cogliere il senso delle scene dai colori impressionanti.
 Come impressionante è la pinacoteca con i suoi capolavori...
"La Fornarina" Raffaello Sanzio
"Giuditta che taglia la testa a Oloferne" - Caravaggio
Dopo tanta arte era necessario passeggiare per negozi e ce n'erano tanti e belli... e così Roma By night...
Piazza Venezia _ Monumento a Vittorio Emanuele
Piazza Monte Citorio
Via del Parlamento

Via Borgognona
 
Via Frattina







 e Roma di giorno...
Fontana di Trevi
P.zza Venezia
Pantheon
P.zza d Rotonda    






Galleria Borghese

L'altra meta irrinunciabile è stata la Galleria Borghese: Canova, Bernini, Caravaggio inseriti in una cornice indimenticabile, creata da uno dei più grandi e avidi mecenati di tutti i tempi il Card. Scipione Borghese.

David - G.L.Bernini

Apollo e Daphne - G.L.Bernini
Quando sono ripartita mi doleva il cuore... ma ho lanciato la monetina nella Fontana di Trevi e quindi dovrò tornare sicuramente!