sabato 30 aprile 2011

Storia di una gabbianella...

 Qualche volta capita di "incontrare" nel proprio cammino di lettore un libro e un autore che stupiscono e incantano: è il caso di questo meraviglioso racconto di Luis Sepulveda, molto conosciuto anche grazie alla trasposizione cinematografica in un cartone animato di qualche anno fa.
La storia si svolge ad Amburgo, nel suo porto alla foce del fiume Elba nel Mare del Nord, uno stormo di gabbiani stà dirigendosi verso sud quando, stremati dal lungo volo, si fermano per rifocillarsi e uno di questi viene travolto da una chiazza di petrolio che ne impregna le piume e gli entra nei polmoni... è la gaviota Kennagh dalle piume argento che faticosamente riesce a compiere un ultimo volo fino alla terrazza dove riposa un gatto "grande, negro y gordo" che cerca di aiutarla e arriva a prometterle che si prenderà cura dell'uovo che lei stà per deporre, ne curerà il pulcino e infine gli insegnerà a volare.
Zorbas, questo il nome del gatto, insieme ad i suoi amici Colonnello, Segretario, Sabelotodo e Barlovento legati dall'onore di gatti del porto a questa promessa, riuscirà a vedere la piccola gabbianella volare libera e felice, dopo aver consultato l'enciclopedia, sfidato i ratti del porto e effettuato molti vani tentativi di volo...
Sepulveda tocca tanti argomenti attualissimi come l'inquinamento e i suoi danni nei confronti della natura e dell'uomo stesso, la possibilità di integrarsi di andare oltra la razza a questo proposito è meraviglioso il discorso del gatto alla gabbianella che gli chiede se il fatto di essere un gabbiano e non un gatto la renda diversa e quindi meno amata da coloro che conosce come sua unica famiglia:
"...ti amiamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci ami. che siamo i tuoi amici e la tua famiglia, ed è giusto che tu sappia che con te abbiamo compreso qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, rispettare ed amare un essere diverso. E' molto facile amare e accettare chi è uguale a noi, ma farlo con qualcuno diverso è difficile  e tu ci hai aiutato a farlo..."

L'ultimo consiglio, a chi ha anche solo una minima conoscenza dello spagnolo, come la sottoscritta, la lettura in lingua originale è impagabile: la musicalità della lingua spagnola rende maggiormente la poesia e la delicatezza del racconto.

mercoledì 27 aprile 2011

Michelangelo


La Pietà Perduta” è il racconto del ritrovamento un dipinto di Michelangelo un capolavoro di cui la critica e il mondo dell’arte negavano l’esistenza. La testardaggine di un americano, che aveva ereditato questo quadro su tavola, e l’intuito oltre che l’esperienza di uno storico e noto restauratore, Antonio Forcellino, hanno permesso che l’umanità potesse conoscere un tassello ulteriore della vita del tormentato e geniale artista di Firenze.
Lo studioso inizia la sua “indagine” da Buffalo al confine tra Canada e Stati Uniti e attraverso gli archivi Vaticani, un collegio di Oxford, gli archivi della sede vescovile di Ragusa, attuale Dubrovnik, per arrivare al Metropolitan Museum di New York riesce a ricostruire il viaggio del dipinto.
Un viaggio iniziato alla metà del 1500 in piena Controriforma quando il mondo della Chiesa Romana era al centro di uno scontro ideologico e teologico durante il Concilio di Trento, uno scontro in di cui sono protagonisti personaggi come il Cardinale Pole e Giampietro Carafa, Vittoria Colonna, il Cardinale Ercole Gonzaga: in cui era discussa la posizione della centralità della Chiesa nel rapporto tra il credente e Cristo, il senso e il significato più profondo della propria fede.
Il lavoro dello studioso è stato quello di ricostruire in modo documentale il percorso del quadro che ha anche restaurato e di cui descrive la bellezza confrontandolo con il quadro di un autore minore, Marcello Venusti, che aveva usato, presumibilmente, i disegni di Michelangelo ma che non aveva colto il senso della raffigurazione michelangiolesca : "...Il volto di Maria sembra scavato da una subbia, uno scalpello.E' così carnale e plastico al tempo stesso che intmorisce, non sai  come difenderti dal suo dolore..."
Antonio Forcellino_ è uno storico scrittore e restauratore italiano (suo il Restauro del Mosè di Michelangelo Buonarroti). Tra i suoi libri : Michelangelo Buonarroti. Storia di una passione eretica (Einaudi), Raffaello. Una vita felice . (Laterza 2006). 1545 Gli ultimi giorni del Rinascimento (Laterza 2008).

martedì 26 aprile 2011

L'albero di Pasqua

 

Tantissimi anni fa una cliente del negozio di mia madre mi parlò per la prima volta dell'albero di Pasqua : un ramo tagliato nel periodo della potatura, carteggiato e pulito, ornato con le uova decorate... non mi era mai capitato di riuscire a trovare questo benedetto ramo, il supporto per realizzare il mio sogno pasquale ma quest'anno, complice un fiorista molto bravo, finalmente ho realizzato il mio tanto vagheggiato albero!
Eccolo qui!
Il prossimo anno sarà più pieno però, magari qualche gallinella di stoffa?!