venerdì 31 gennaio 2014

Tralala

 Dopo diverso tempo ho deciso di riprendere in mano un vecchio progetto: quello di ricamare tutti i Tralala di Corinne Rigaudeau e di appenderli sulla parete di un corridoio in casa.
"Demoiselle d'Halloween" è il primo lavoro che ho iniziato e portato a termine quest'anno: su di un lino color corda da 11 fili ho usato dei filati sfumati dal rosso al verde e uno tutto sui colori dell'arancio... Data la velocità con cui ho ricamato questo quadretto è inutile dire quanto mi sia piaciuto!

domenica 26 gennaio 2014

27 gennaio: Giorno della Memoria

Qualche tempo fa, durante una conversazione con un conoscente che verteva sui reciproci orientamenti politici, mi è stata rivolta l'osservazione che durante il periodo fascista in fondo non si stava così male e che, a parte il fatto di averci trascinati in una guerra inutile, il fu Mussolini aveva realizzato molte cose buone... quando mi trovo di fronte a certe rivisitazioni storiche mi domando se sia l'ignoranza a far dimenticare la verità o il desiderio di dimenticare a portare all'ignoranza: forse entrambi i sentimenti!
Dal 1938 e durante il periodo della seconda guerra mondiale in Italia sono state approvate le leggi razziali che hanno sancito nel nostro Paese il diritto a discriminare parte della popolazione italiana (quella ebraica) sulla base della superiorità della razza ariana: il 15 luglio del 1938 sul Giornale d'Italia fu pubblicato il Manifesto degli Scienziati razzisti detto anche Manifesto della razza in cui si affermava che "la questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo arianonordico".
Nei mesi successivi furono promulgati una serie di Regi Decreti firmati da Mussolini, in qualità di Capo del Governo, e promulgati da Vittorio Emanuele III in cui  si affrontava la questione ebraica: divieto di matrimonio fra ebrei e italiani, divieto per gli ebrei di lavorare in enti pubblici, divieto per gli ebrei di svolgere carriere come quella dei giornalisti, allontanamento degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche: in Italia la deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio iniziò dopo l'armistizio del 1943.
Durante la seconda guerra mondiale in Europa è stato portato avanti, in maniera metodica e ben organizzata, lo sterminio di un popolo e il suo annientamento: deciso a tavolino dai così detti difensori della Patria e della razza, la soluzione finale.
Lo sterminio non è riuscito e molti sono tornati indietro per raccontare ai tanti increduli, a coloro che non avevano voluto vedere cosa era successo in quei campi: ancora adesso, dopo tanti anni, ci sono  persone che raccontano e non si stancheranno di farlo fino a quando avranno vita perchè quella tragedia, purtroppo, si è ripetuta ancora e ancora in altri paesi: come la Cambogia, il Kossovo, i gulag sovietici, il Ruanda, l'Argentina, il Cile.
Perchè il desiderio di sopraffazione, l'odio, i deliri di onnipotenza sono sempre lì e c'è sempre qualcuno che diventa servo di quei sentimenti terribili per ottenere il potere, per dominare il mondo...
Leggendo un libro di Hannah Arendt che racconta il processo a Eichmann nel 1961 per crimini contro l'umanità sotto il regime nazista sono rimasta colpita dalla considerazione dell'autrice circa l'atteggiamento dell'ex nazista sotto processo: egli non è il pazzo con la bava alla bocca che predica da un balcone o da una piazza, è un uomo "normale", un ufficiale che ha eseguito degli ordini, non aveva neanche una particolare antipatia personale nei confronti delle migliaia di persone che fece deportare dall'Ungheria nei campi di sterminio; Eichmann era, secondo la descrizione della giornalista scrittrice, "l'incarnazione dell'assoluta banalità del male".
No, non credo proprio che si possa dimenticare nè pensare che si tratti dei problemi o della tragedia di qualcun'altro, gli esseri umani tutti sono potenzialmente vittime e/o  carnefici e mai si può abbassare la guardia perchè ognuno di noi può essere chiamato a rispondere della propria indifferenza...in un modo o nell'altro.

domenica 12 gennaio 2014

Madonna di Foligno di Raffaello a Milano

 La Madonna di Foligno è uno dei capolavori del Maestro di Urbino e in occasione del periodo natalizio è stata esposta per diverse settimane a Palazzo Marino sede, tra l'altro, del Comune di Milano.
Da domani questo quadro bellissimo tornerà nel sua collocazione cioè presso i Musei Vaticani a Roma.
E' valsa veramente la pena attendereun'ora in coda per entrare a vedere quest'opera: la vivacità dei colori, la delicatezza dei tratti dei personaggi, del paesaggio...inoltre siamo stati guidati alla conoscenza del dipinto da una guida che ci ha dato una spiegazione iconografica e ci ha reso edotti delle vicende di quest'opera che è stata spostata da Roma a Foligno poi in Francia e infine è tornata a Roma.
Nel 1511 Sigismondo de Conti, segretario e storico del Papa Giulio II della Rovere, commissionò a Raffaello il dipinto: la sua casa aveva rischiato di essere distrutta da un "oggetto infuocato" (che è rappresentato nel quadro e che, secondo gli storici, potrebbe essere un colpo di bombarda) e così per ringraziare la Vergine della grazia ricevuta Sigismondo avrebbe deciso di donare l'opera come un ex voto da esporre nella Chiesa di Santa Maria in Aracoeli, una Chiesa sorta sul colle Capitolino per volontà dell'Imperatore Augusto in seguito ad una visione mistica avuta proprio in quel luogo.
La Madonna, che tiene in braccio un Gesù Bambino che sembra volersi divincolare, è assisa in un trono in alto rispetto agli altri personaggi: intorno all'aurea di luce dorata che la circonda ci sono gli angioletti che si susseguono in un cielo di un colore azzurro intenso (riportato alla luce grazie ad un recente restauro). Ai piedi del trono ci sono tre Santi (San Giovanni Battista, San Francesco e San Gerolamo) e il committente che è in ginocchio difronte alla visione della Vergine. In basso un putto meraviglioso che sorregge una targa dove avrebbe dovuto essere dipinta una frase del committente, come da tradizione, che nel frattempo era morto. Lo spettatore viene coinvolto dal quadro da San Giovanni Battista, in basso a sinistra, che indica la Vergine Maria e il figlio.
Dopo aver visto il quadro i visitatori poteva assistere ad una serie di filmati con interviste ai restauratori dei Musei Vaticani e interventi di due importanti critici e storici del'arte che illustravano il periodo storico in cui ha operato Raffaello e l'importanza del recupero, attraverso il restauro, delle opere d'arte: Caludio Strinati e Antonio Paolucci (quest'ultimo direttore dei Musei Vaticani). 
Quest'ultimo ha espresso con poche parole quello che io pure sento quando vedo una mostra o mi incanto davanti ad un quadro: "...dobbiamo essere grati al destino, a Dio... di averci dato gli occhi per vedere, un cuore per emozionarsi e la memoria per ricordare per poter dire: sono contento di essere vivo e di poter godere di queste opere.."!!!

venerdì 3 gennaio 2014

Tablet e accessori vari

Alcuni di coloro che leggeranno questo mio post giudicheranno il mio interesse per l'informatica come un modo non troppo nascosto per darmi allo shopping... e potrebbe essere!!!
Ma quando ho scoperto questa cover rosa con tastierina per il mio tablet non ho potuto resistere: già mi immagino mentre aggiorno il blog!
Credo di aver fatto tale acquisto con grande disdoro di mia sorella Laura che giudica i miei gusti in campo cromatico troppo sdolcinati, ma quando ho visto il rosa ho cliccato per l'acquisto: che cosa posso farci se è un colore che mi piace e se adoro i fiocchi?!
Ma che roba...! So di aver ceduto al consumismo ma ho pensato che se proprio dovevo rinunciare a  qualche principio guida... questo forse era il male minore!
Buon 2014 a me!

mercoledì 1 gennaio 2014

Buon Anno!!!

Ho pensato di riportare una meravigliosa poesia di Antonio Machado per iniziare il nuovo anno: è stata la musicalità e la bellezza di queste parole che mi hanno spinto a studiare lo spagnolo e anche se nell'anno passato non sono riuscita a studiarlo come si deve non per questo l'ho dimenticato... i grandi amori non si scordano mai!A volte si mettono un poco da parte ma, se sono veri, rimangono sempre lì in un angolino ad aspettare... così è il mio con la lingua spagnola!
Spesso mi sento come il viandate dell'opera di Machado: si può solo andare avanti, pieni di coraggio per le nuove cose che arriveranno e, visto che dobbiamo affrontarle, vale la pena farlo con coraggio senza rimpianti..ma con tanti ricordi!

Cantares

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.
Nunca perseguí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.
 
Tutto passa e tutto rimane
però il nostro è passare,
passare facendo cammini
cammini sopra il mare.
Mai ho cercato la gloria,
né di lasciare il mio canto
alla memoria degli uomini;
io amo i mondi delicati,
lievi e gentili
come bolle di sapone.
Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse.

Nunca perseguí la gloria.

Caminante son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar...
Mi piace vederle quando si colorano
di giallo e carminio, volare
sotto il cielo azzurro, tremare
d'improvviso e poi scoppiare.

Mai ho cercato la gloria.

Viandante sono le tue impronte
la via e nulla più:
Viandante non c'e un cammino
si fa il cammino camminando.

Camminando si fa il cammino
e voltando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai
si tornerà a calcare.

Viandante non c'è una via
ma scia sul mare ...
 
Hace algún tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten de espinos
se oyó la voz de un poeta gritar
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...
 
Qualche tempo fa in questo luogo
dove oggi i boschi si vestono di spine
si sentì la voce di un poeta gridare
"Viandante non c'è cammino
la via si fa con l'andare..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso ...
Murió el poeta lejos del hogar.
Le cubre el polvo de un país vecino.
Al alejarse le vieron llorar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso...
 
Morì il poeta lontano dal focolare.
Lo copre la polvere di un paese vicino
Al momento dell'addio lo videro piangere.
"Viandante non c'è un cammino
la via si fa con l'andare..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso ...
Cuando el jilguero no puede cantar,
cuando el poeta es un peregrino.
Cuando de nada nos sirve rezar.
"Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

Golpe a golpe, verso a verso.
 
Quando il cardellino non può cantare
quando il poeta è un pellegrino.
Quando a nulla ci serve pregare.
"Viandante non c'è cammino
la via si fa con l'andare..."

Colpo dopo colpo, verso dopo verso ...
¿Para qué llamar caminos
a los surcos del azar?...
Todo el que camina anda,
como Jesús, sobre la mar.

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
Caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace el camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar.
Perché chiamare cammini
i solchi del caso?
Tutto quello che cammina va
come Gesù, sopra il mare

Viandante, sono le tue impronte
il cammino e nulla più;
Viandante non c'è un cammino
la via si fa con l'andare..."

Camminando si fa il cammino
e girando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai
si deve tornare a calpestare.
 

Viandante non c'è un cammino
ma le stelle nel mare ...