domenica 15 aprile 2012

Green flip-Its by Lizzie Kate

E infine dopo quasi un anno sono riuscita a terminare anche questo SAL che nel frattempo è divenuto un u.f.o. (credo che si definisca così un lavoro rimasto in sospeso!).
Devo dire che il risultato è molto carino grazie ad alcune licenze "poetiche" che mi sono concessa come l'uso di bottoncini a forma di ape o di farfalla o di uccelino che ho inserito a che mi pare movimentino il disegno.
Questo pannello è destinato alla camera rinnovata dei miei nipoti... naturalmente dopo che sarà stato adeguatamente incorniciato.
Quello che mi sono ripromessa alla fine di questo lavoro è che difficilmente mi rimetterò a lavorare ad uno schema di questa designer: so che molti giudicheranno le mie parole come una bestemmia, ma onestamente trovo questi disegni troppo infantili... va' bè mi piacciono anche i tralala che proprio da adulti non sono!!!
Comunque sono contenta di non aver mollato e di avere concluso questo lavoro... ho una tovaglia nel cesto dei lavori sospesi che mi attende e sento che mi sta chiamando : "...Meryyy quando mi finiraiii???.." con voce fievole ma mi sta chiamando!
Buona domenica,
Mery

mercoledì 11 aprile 2012

Cassata siciliana

 Quest'anno il dolce di Pasqua è stato la Cassata siciliana.
Qui ho postato solo le foto... se volete la ricetta dovete andare sul nostro blog Kid and cake... nella colonna con l'elenco dei miei blog preferiti è indicato.
Mery

sabato 7 aprile 2012

Buona Pasqua!!!

BUONA PASQUA A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 5 aprile 2012

Gramellini: Fai bei sogni

"Fai bei sogni" è l'augurio di una mamma al proprio bambino ed è il titolo del nuovo libro di Massimo Gramellini: scrittore, giornalista de La Stampa che quasi ogni settimana ci racconta i fatti salienti del panorama politico e sociale del nostro Paese nel programma di Fabio Fazio.
In questo libro l'autore si racconta: rivede la sua vita da quando aveva otto anni fino ad oggi e lo fa attraverso la lente dell'assenza della madre morta quando lui aveva otto anni, appunto.
Questa assenza è divenuta il perno della sua esistenza e della sua essenza di ragazzo prima e di uomo adulto poi, egli si è trascinato dentro un vuoto: e il perchè la madre se ne sia andata e come abbia potuto lasciarlo sono le domande che l'autore si pone in un'altalenarsi di emozioni e di episodi di vita.
Il suo rapporto con il padre è stato compromesso da questo evento tragico: un padre che non è stato un mammo e non è riuscito e forse neanche voluto sotituire la figura materna.
Una madre alla quale  con un monologo continuato per anni, l'autore ha continuato a richiedere affetto e  sicurezza di cui si è sentito ingiustamente defraudato e tale insicurezza ha condizionato tutti i suoi rapporti affettivi, che peraltro ha temuto, facendoli, a volte, volutamente naufragare.
Mi pare che sia la storia di come si possa vivere, lavorare, fare tantissime cose proprio malgrado anche crescere, senza volerlo: fino ad una sconvolgente scoperta che ribalta le prospettive, i rapporti con coloro che sono rimasti. Il perdono e la comprensione hanno un effetto catartico e permettono di lasciare finalmente andare il dolore e il rammarico con la speranza di potere, infine, guardare avanti senza più tanta paura.
Nonostante la delicatezza della storia il modo di raccontare è lieve, pieno di ironia e a tratti l'umorismo diventa irresistibile.
Massimo Gramellini
"Fai bei sogni"
Ed. Longanesi

domenica 1 aprile 2012

Formigine: gita fuori porta.


Quando due mesi fa Manu mi ha "arruolato" per la festa della Primavera che si sarebbe tenuta a Formigine io neanche sapevo dove fosse... grave mancanza da parte mia perchè si tratta di grazioso paese in Emilia Romagna vicino a Modena.
Uno di quei paesi con le case a due piani e i giardini, piatto (senza discese e salite e chi vive in Liguria sà di cosa parlo), con i portici... bello! E in più nel centro, di fronte alla Chiesa, c'è un castello con il ponte levatoio, le mura che circondano un giardino, gli smerli...ed è lì che si sono incontrate le blogger-ricamatrici-creatrici di schemi e non solo.
L'avventura è iniziata il venerdì quando con un'auto stracarica siamo partite alla volta di Formigine con quasi tutto l'occorrente per allestire uno stand all'interno del Castello... quello che mancava e di cui non posso parlare perchè ho giurato che avrei mantenuto il silenzio fino alla morte, è arrivato il giorno dopo a seguito di una serie di convulse trattative per trovare qualcuno che consegnasse il borsone mancante...da brivido!
Mi sono trovata come un topo dentro la forma di formaggio: circondata da stand pieni di cose favolose, ricami, schemi, stoffe, creazioni e applicazioni... Uao!!!Bè l'unica cosa che posso dire è che la scorsa settimana, di rientro dal week-end "ricamesco", ho dovuto lasciare il bancomat a casa per farlo riposare!





 L'organizazzione è stata perfetta grazie a Tania e Clo e poi quello che mi è molto piaciuto è stato lo scambio di punti di vista sul modo di concepire il ricamo e le arti manuali femminili: il desiderio che l'inventiva femminile attraverso il ricamo, il cucito, la concretizzazione di idee e fantasie acquisisca un valore e una dimensione di ampio respiro, un valore artistico. In un interessantissimo scambio di opinioni, condito da gnocco fritto e tigelle, sono state due le correnti di pensiero che, a mio parere, non contrastavano ma potevano tranquillamente convivere: da un lato l'idea che il ricamo o l'uncinetto usati per realizzare oggetti di uso comune in una casa siano l'espressione di un senso estetico, di un'idea del bello che è intrinseco al nostro modo di vivere (europeo e italiano in particolare), di sentire al punto da non poterne prescindere nella vita quotidiana e che quindi il bello e ciò che funzionale possono e debbono convivere perchè sono parte di un tutto.
D'altro canto è emersa una idea differente legata all'urban knitting cioè l’arte di ricoprire, avvolgere e vestire con scampoli realizzati ai ferri o all’uncinetto componenti che costituiscono il paesaggio urbano e le sue brutture come è successo con il progetto “Mettiamoci una pezza!” che è stato lanciato da Animaimmersa a favore della citta de L'Aquila che dopo tre anni dal terremoto  ha ancora il centro storico devastato.
L'idea alla base di questo fenomeno, nato nel 2005 ad opera di una signora americana Magda Sayeg che per prima ha ricoperto la maniglia del suo negozio a Huston, è quella di abbellire, rendere un oggetto del paesaggio urbano più bello, un qualcosa che rispecchi i propri gusti. L'idea quindi, questa era l'interpretazione che del fenomeno dava la mia interlocutrice, che il lavoro manuale sia realizzato non per un oggetto funzionale all'interno di una casa ma per il gusto del bello in sè... non da una necessità pratica ma da un bisogno del bello che trascende l'utilità. A questo potrei obbiettare che anche rendere bello un paesaggio urbano ha una sua utilità: risolleva lo spirito!
Bè sono graditissimi i commenti a questo proposito.
Notte, notte
Mery