mercoledì 19 febbraio 2014

Come fu che Babbo Natale sposò la Befana - Andrea Vitali

Secondo libro che leggo quest'anno uscito dalla penna di Andrea Vitali: in realtà più che di un romanzo si tratta di un racconto, un racconto di Natale che ho letto sul treno di ritorno venerdì con le luci un po' soffuse e il panorama notturno che scorreva dal finestrino...l'atmosefa c'era tutta!
Questa è la fiaba corale che parte da una classe elementare in cui si svolge un piccolo dramma: una bimba dice ad un bimbo che Babbo Natale non esiste!!!
Ma poi il bimbo Babbo Natale lo vede sul serio, è un Babbo Natale un poco sporco che vaga per i giardini pubblici con un aria spersa... viene preso dai carabinieri e messo in una cella!
I bimbi coinvolti nella cattura di Babbo Natale diventano tre e non sanno cosa fare per liberarlo...chiederlo forse alla Befana?
Il piano per quanto folle potrebbe riuscire e chi può dire se scoccherà la scintilla dell'amore quando i due si vedranno?
Racconto spassoso e tenero da leggere ai nosti bimbi (figli, nipoti) perchè la magica atmosfera di Natale e della fantasia non finirà mai, perchè come mi disse una volta mio papà: "Babbo Natale è nei nostri cuori, sarà sempre dentro di noi", cercando di cancellare le lacrime di un bimbetta quattrenne cui  qualche sciocco compagnetto di scuola aveva preteso di raccontare la "verità"!

domenica 16 febbraio 2014

Monuments men

 

Quanto tempo era che non andavo al cinema sabato pomeriggio! Ieri ho colto l'occasione perchè verso le tre mi trovavo nei pressi di una multisala e perchè il tempo uggioso e freddo favoriva il progetto!
Inoltre domenica scorsa avevo seguito la promozione di un film da Fabio Fazio: George Clooney, niente di meno, scherzava sulla sua ultima produzione, un film tratto da un libro in cui si raccontava come durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale in giro per l'Europa si svolgeva una caccia straordinaria alle opere d'arte più celebri del mondo.
Quadri, sculture depredate dai nazisti per creare un grandioso museo dedicato a Hitler che avrebbe dovuto sorgere nella natia Austria. Tale progetto fu abortito perchè la guerra stava per essere persa e in quella occasione si diffuse il decreto Nerone secondo cui per volere del Fuhrer alla sua morte tutte le opere recuperate e le città d'arte, le infrastrutture, i paesi tutto doveva essere distrutto per non lasciare nulla al nemico... per non lasciare nulla dopo di lui.
Nel 1945 Roosvelt incaricò un piccolo gruppo di storici dell'arte ed esperti di rintracciare i tesori perduti che rischiavano di essere distrutti dai nazisti o "recuperati" dai russi per la loro propaganda.
George Stout (nel film interpretato da George Clooney con il nome di Frankes Stokes) che era a capo del reparto conservazione del museo Fogg, il museo d'arte più vecchio di Harvard, raggiunse la linea del fronte durante la guerra per contribuire al salvataggio dei tesori artistici a Caen, Maastricht e Aachen, oltre che al recupero di tutti i beni e opere d'arte che i nazisti avevano immagazzinato nelle miniere di  Siegen, Heilbronn, Colonia, Merkers e Altaussee.
 
 Insieme a lui andò anche James Rorimer, che divenne Direttore del Metropolitan Museum di New York e che collaborò con Rose Valland, una storica dell'arte, membro della resistenza francese e, al tempo dell'occupazione nazista, responsabile del museo Jeu de Paume di Parigi per il recupero delle opere portate via dai Musei francesi.
Il personaggio di Bill Murray si ispira a quello di un architetto, Robert Posey, che prestava servizio nella 3a Armata del Generale Patton durante la guerra, Posey scoprì la miniera di Altaussee, dove i nazisti avevano nascosto il polittico dell'Agnello Mistico dei Van Eyke, la Madonna di Bruges di Michelangelo, l'Astronomo di Vermeer.
Grazie al lavoro di questi uomini e donne fu possibile ricostruire non solo il patrimonio artistico di alcuni Paesi ma anche il recupero di collezioni private appartenute a famiglie ebree fuggite o sterminate, d'altro canto è storia di cronaca recente il ritrovamento di circa 15.000 opere d'arte che si credevano perdute e che erano sparite durante la guerra.
Nel film, che ha per protagonisti dei fantastici attori da Bill Murray a John Goodman, passando per i pluripremiati Clooney e Matt Damon, la domanda chiave che si pongono i protagonisti è se un opera d'arte valga la vita di un uomo...
La risposta sta nel valore che si dà all'arte (oggi ancora tragicamente messa in discussione), a quello che essa rappresenta per l'umanità: è la nostra storia, il nostro patrimonio, la memoria storica di quello che oggi è l'uomo della sua tensione verso la perfezione, verso la conoscenza di sè e del mondo che lo circonda.
L'arte è la rappresentazione dei tormenti dell'essere umano, l'impronta che le guerre, la storia hanno lasciato nel suo animo, di come lo spirito tenda all'infinito, alla perfezione e poi magari venga trascinato giù nella merda e nel sangue... la distruzione di un opera d'arte significa la cancellazione di un pezzo della storia umana, di noi.
Tanto di cappello a Clooney che ha portato questo argomento sullo schermo, il film mi è piaciuto molto: era divertente e tragico insieme, ben recitato e con un certo ritmo.

giovedì 13 febbraio 2014

Galeotto fu il collier

Ennesimo libro di un altro autore italiano che mi fa tanto ridere per l'arguzia delle sue trame che rivelano una profonda conoscenza dell'animo umano...
Questa storia è ambientata nella mitica Bellano, paese sul lago di Como che esiste veramente ma che in questi romanzi è sempre avvolto da un'atmosfera un poco irreale, all'inizio degli anni trenta quanto il fasismo iniziava a richiedere ai suoi camerati di "vigilare" costantemente per individuare i possibili dissidenti in particolar modo il segretario della sezione Beppe Cannizza viene messo sull'avviso di un possibile giro i contrabbando... ed effettivamente qualcuno che ha qualcosa da nascondere c'è!
In primo luogo Lidio Cerevelli figlio di madre vedova possessiva e decisa a tenere le redini corte al suo figliolo svogliato che vorrebbe maggiore libertà nell'azienda di famiglia (una impresa edile) e nella sua vita famigliare e che innamoratosi di una appasionata donna svizzera dai costumi "allegri" decide, in nome dell'amore e della libertà, di trovare una via d'uscita a tale dittatura materna.
Crede di trovarla quando, per puro caso, scopre nel muro di un palazzo che ristrutturando un tesoro: delle monete d'oro di antica fattura, se si giocherà bene le sue carte potrà scappare con il malloppo e la sua bella che lo aspetta in Svizzera.
Ma il diavolo fa le pentole e quasi mai i coperchi e così tra il nostro givinotto e il suo sogno d'amore si frappongono l'autorevole Professor Eugeneo Cerretti, celebre chirurgo in odore di massoneria, sua moglie la svampita ma pettoruta moglie (oggetto del desiderio di molti bellanesi), la madre di Lidio Lirica che tra un attacco di colite e un altro precipita il figlio in una spirale di vendetta...
Naturalmente non possono mancare i mitici carabinieri dal Maresciallo Maccadò, al brigadiere Mannu che dovranno portare avanti le indagini di un presunto furto e un probabile giro di contrabbando.
Il ritmo, come sempre, vorticoso degli avvenimenti viene via via raccontato dal punto di vista dei diversi comprimari di questa storia che si anima e si chiude sulle rive nebbiose del lago.

domenica 9 febbraio 2014

La costola di Adamo - Antonio Manzini

Non c'è niente da fare: sarà scorretto, manesco anche cattivo ma a me Rocco Schiavone piace!
Era un anno che aspettavo l'uscita del nuovo libro di Antonio Manzini con protagonista il vicequestore trasteverino che, catapultato ad Aosta dall'amata Roma, si ritrova ad affrontare quelli che lui definisce "delle rotture di coglioni di decimo grado": degli omicidi.
Ritroviamo perciò il nostro antieroe in una Aosta piovosa e fredda di fine marzo in cui l'inverno proprio non si decide a lasciare spazio a temperature più miti in preda alla nostalgia della primavera romana, una mattina viene chiamato per un apparente caso di furto in un appartamento che ben presto si trasforma in un suicidio e poi in un omicidio... 
Schiavone odia dover scavare nella melma che c'è dentro la mente di un assassino e che lo costringe ad affrontare anche i suoi fantasmi di morte, di disperazione, di solitudine. Questa introspezione continua di Rocco non allenta il ritmo del romanzo perchè, se i pensieri si susseguono senza sosta nella sua mente, le sue azioni non lo sono da meno e così inizia la caccia: spietata e frenetica al colpevole.
Molta polvere viene gettata negli occhi di chi legge infatti oltre all'omicidio altre vicende si intrecciano lungo la strada: un furto, una violenza sessuale che riporta Rocco Schiavone a Roma per un mezzo pomeriggio e permette al lettore di scoprire qualcosa di più sul passato oscuro del protagonista.
Quello che mi piace tanto di Manzini è il suo modo di scrivere così coinvolgente, che cattura l'attenzione e che mi fa ridere (a volte amaramente) anche nei momenti drammatici...
Mi consolerò, nell'attesa del prossimo romanzo, leggendo i racconti di Natale editi dalla Sellerio che ancora giacciono sul mio comodino e che mi stanno chiamando...

La Costola di Adamo
Atonio Manzini
Ed. Sellerio