domenica 30 gennaio 2011

Crocettare...e altro!

Non riesco a credere che sia finita anche questa domenica: ci sono talmente tante cose che devo ancora fare che penso dovrei andare a letto alle tre  del mattino!
In reltà la scorsa settimana ho fatto vita sociale: era tantissimo tempo che non mi capitava più di uscire per quattro sere di seguito! 
Una di queste uscite è stata dedicata al teatro, una passione cui non indulgo mai abbastanza, perchè il teatro è proprio una magia: quando si abbassano le luci e sul palco inizia lo spettacolo, le parole di un testo si trasformano ed è come se prendessero corpo se acquisissero un significato più vero...
Lo spettacolo che ho visto è tratto da un'opera di Dario Fo, Mistero buffo, in versione pop reinterpretata da Paolo Rossi...uno straordinario Paolo Rossi!
I misteri buffi erano quelli portati nei teatri di strada e raccontavano episodi della vita di Cristo tratti dai Vangeli apocrifi e dalla tradizione verbale: si "incontra" la figura di Gesù in due o tre episodi, è un Cristo molto umano senza nulla di sacro ma allo stesso tempo c'è qualcosa di così divino in questo Uomo.
Una scena bellissima è quella della Passione quando viene rappresentata una Madonna addolarata sotto la croce del figlio, non una Maria rassegnata che acceta la volontà di Dio, ma una madre disperata e dolorante di una dolore senza consolazione che si arrabbia con Gabriele...che non l'aveva avvertita di questa fine così amara e terribile...non mi vergogno a dire che ho pianto!
Pensavo come che si creda o no, e io credo, la figura di Cristo rappresenti la parte migliore dell'essere umano i suoi sentimenti più nobili ma anche che rappresenti la parabola dell'esistenza umana in tutta la sua miseria: si parla di emarginati, esuli, stragi, della croce portata tutti i giorni ma anche della speranza e della possibilità di riscattarsi di andare oltre quella miseria e quel dolore.
Lo spettacolo fa ridere perchè chi conosce Fo sà che nelle sue opere il pianto e il riso si mescolano meravigliosamente...come nella vita.
Passando a cose più terra terra: queste sono le bozze...perchè non ancora terminate delle bomboniere di mia sorella, non oso dire quante ancora me ne mancano perchè mi sento male e non intendo farmi prendere dal panico! Sono sicura che questa foto di sguincio piacerà a Manu!!!
L'altro lavoro terminato è il cestino porta mollette che ho comperato questa primavera e che rischiava di essere lavato e usato prima che riuscissi a mettere un punto...
Notte, notte.

lunedì 17 gennaio 2011

Muti

A dire il vero definire recensione un doveroso commento sull'autobiografia di un grande Maestro come Riccardo Muti mi sembra un poco azzardato, ma proverò...
Il Maestro Muti ripercorre la storia della sua vita attraverso lo sviluppo della sua passione per la musica che non è stata come una folgorazione sulla via di Damasco anzi all'inizio quasi non averebbe voluto imparare e il dono di un violino per il giono di San Nicola quando aveva circa otto anni non fu accolto con molta gioia. La trama del libro è la trama della sua vita e delle esperienze e degli incontri importanti e fortunati che hanno aiutato questo grande artista a maturare ed evolversi. 
Quello che mi ha colpito è l'uso di uno stile affato pomposo o retorico ma anzi a tratti spiritoso e divertente, sicuramente una scrittura scorrevole anche quando affronta temi come  la ricerca di una particolare interpretazione o lo studio dei brani e delle opere  per poter trasmettere nella maniera più fedele possibile l'idea del compositore attraverso l'esecuzione. Un modo di descrivere la musica anche per coloro che non hanno una grande conoscenza della musica "classica".
Si attraversa tutto il mondo da Napoli a MIlano, da Firenza a Londra a Vienna a Philadelphia nei costanti e impegnativi rapporti con le diverse orchestre, ognuna delle quali sembra abbia un suo colore dei Wiener Philharmoniker scrive: " ...La facilità con cui gli archi cantavano era per me una maniera nuova, tangibilmente diversa dall'abitudine italiana quale si era venuta maturando nell'opera e addirittura nel repertorio donizzettiano; ma conteneva qualcosa di scuro e profondo che ...dava l'impresione di entrare di più sul fondo delle note...".
Si incontrano personaggi del calibro di S. Richter , V. Gui, Nino Rota, G. Petrassi, L. Pavarotti e tantissimi altri, alcuni interpreti che io ho sentito suonare innumerevoli volte nei CD: mi è sembrato di poterli quasi conoscere personalmente. 
Il brano che mi colpito di più e che ho letto mentre ero in treno di ritorno da una faticosa giornata di lavoro è stata la descrizione dell'attacco di una Sinfonia di Mozart la n. 40 in Sol (famossissima) era descritto il suono che io sentivo nella mia mente per aver ascoltato quel brano tante volte:
"...Prendete l'inizio della Sinfonia in Sol minore di Mozart: uno degli attacchi più difficili che si possa immaginare. Non per il celeberrimo "motivo"...ma per la misura di solo accompagnamento...qui il moto è vertiginoso, e una fila di viole deve partire da sola dal silenzio con un movimento costretto a creare subito il clima carico di angoscia che porterà a quel fantastico motivo...un attimo costretto a fare i conti con l'infinito, per cui quello solo che puoi dire è che non ci sono parole per dirlo."  
Lui c'è riuscito.

sabato 8 gennaio 2011

Anno nuovo vita nuova... insomma

Tra i diversi interessi che mi tirano di quà e di là c'è sicuramente la passione per i libri: non mi faccio condizionare dal genere spazio tra i romanzi, i libri d'arte, di storia, i gialli, i thriller, il fantasy... l'importante è che la trama mi appassioni, sia scritto bene e finisca bene. Sì perchè la cosa a cui non riesco a resistere quando sono in una libreria è quella di andare a vedere come và a finire se mi pare ci sia un finale positivo il libro è mio ma se niente niente vedo che c'è un qualcosa di triste il povero libro rimane lì!
Lo so queste cose non si fanno, i "veri intellettuali" non si farebbero mai condizionare da una cosa simile... sarà che a me i "veri intellettuali" non sono mai piaciuti ma io non sopporto l'incertezza: nella vita la cosa che più tormente è come andrà a finire... certo la parte del ritornare cenere è inevitabile ma nel mezzo cosa c'è?
Ecco non credendo alle predizioni dei fondi di caffè, la risposta alla domanda circa come andrà la mia vita non la posso avere ... ma per un libro perchè mi dovrei torturare??!!!
Questo lunghissimo prologo per dire che finalmente (tramite Lo') ho trovato un gruppo di lettura, quello segnalato qui a destra, al quale ho aderito per le prossime letture e colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che mi hanno mandato una mail di benvenuto!
L'altra iniziativa a cui mi sono iscritta è il SAL di Lizzie Kate organizzato da Manu: (l'immagine è sempre sulla destra) tema ecologico e tantissimi colori vivaci, la domanda è: a chi lo regalerò? Bisogna vedere chi sarà buono... a proposito ho dimenticato di postare il SAL fatto con Lò prima di Natale: Chocolat  andato come regalo a mia sorella piccola per la sua nuova casa eccolo...
Notte, notte
Mery

sabato 1 gennaio 2011

Alta pasticceria...

E' iniziato il nuovo anno a dire il vero rispetto al vecchio non è ancora cambiato niente: dolci l'altro ieri...
e ieri...
...dolci oggi...

...e i chili in più a cui non voglio pensare!!!
Speriamo che Babbo Natale torni a prenderseli come reso a perdere!

Mery