sabato 31 agosto 2013

Martin Luther King :"I have a dream" - 28 agosto 1963

Ieri è stato ricordato un uomo che è diventato un mito nel suo Paese e nel mondo: Martin Luther King.
Il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial, pronunciò un discorso, uno di quei discorsi destinati a rimanere nella storia con il nome di una celebre frase contenuto in esso :"I have a dream".
Quel discorso, scritto di getto poche ore prima di essere pronunciato, si svolse alla presenza dei 250.000 manifestanti che quel giorno si affollavano davanti al monumento dedicato ad uno dei Padri degli Stati Uniti : il Presidente Lincoln che nel 1863 firmò la Proclamazione dell'emancipazione che aboliva la schiavitù, atto poi ratificato nel 1865 con l'approvazione del XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.
"I have a dream" diceva King, "io ho un sogno...che un giorno questa Nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni... che tutti gli uomini sono creati uguali...io ho un sogno che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una Nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle ma per le qualità del loro carattere...".
King si riferiva alla Costituzione e alla Dichiarazione di indipendenza in cui si afferma con forza che tutti gli uomini " avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità" e nell'esortare i partecipanti alla manifestazione ad andare avanti sosteneva che non si può tornare indietro che "coloro che chiedono i diritti civili" non possano mai ritenersi soddisfatti finchè la "giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un fiume possente".
Ma la giustizia passa per un euguale trattamento economico perchè non c'è uguaglianza finchè " il negro ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità economiche..." Questo principio è stato ripreso anche dal Presidente Obama, ieri al Lincoln Memorial, "quegli uomini -si riferiva ai manifestanti di allora- e quelle donne volevano posti di lavoro ma anche giustizia. Volevano non soltanto che l'oppressione finisse, ma anche avere opportunità economiche..".
La lotta per il perseguimento della perequazione economica e sociale deve essere condotta con forza e determinazione ma non con la violenza e sopratutto è un obiettivo che riguarda tutti bianchi e neri, questo è il pensiero di Martin Luther King "molti dei nostri fratelli bianchi... sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è indistricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna... dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli."
Leggendo le parole di King mi sono commossa, chi non lo sarebbe, ma sono rimasta anche sgomenta perchè sono passati 50 anni e ancora siamo qui a combattere per i diritti civili delle donne, degli omosessuali, degli stranieri e temo che questa battaglia non terminerà mai. Alcune cose sono migliorate ma non ci si può mai, mai distrarre perchè quei diritti, quelle libertà, l'aspirazione alla felicità che è un sentimento comune a tutti gli essere umani, non solo agli americani, saranno sempre messe in disscussione: ci sarà sempre qualcuno che riterrà di avere più diritti degli altri, di non dover rispondere delle proprie azioni a nessuno, di calpestare la personalità di altri perchè poveri, perchè soli, perchè malati o con la pelle di un colore differente.
Il messaggio che lanciò King allora fu che non solo bisognava combatteer contro la discriminazione per riappropriarsi della propria libertà e del diritto a realizzare i propri sogni, ma che bisognava soprattutto sperare nel fatto che un giorno saremo liberi "...E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, accelleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual : Liberi finalmente, liberi finalmente, grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente...".

2 commenti:

Angela ha detto...

Ohh Mery. Hai ragione sembra che impossibile che ancor oggi bisogni combattere per alcuni diritti! Non bisogna mai abbassare la guardia! Post molto serio.....in ogni caso grazie anche per il post sul museo del cinema di Torino. Ci sono stata anch'io, alla Mole, ma poichè eravamo un gruppo s'è deciso di salire solo in cima......quindi mi son persa il museo...ma grazie a te è come se lo avessi visto. Bellissima Torino, non immaginavo di trovare una città calda e accogliente così! :)

MANUELA ALBANESE ha detto...

Carissima Mery ... non ci crederai mai, ma quel discorso l'ho a casa e l'ho letto più volte nel corso degli anni !
Bacini
Manu