domenica 6 novembre 2011

Genova : incroci di storie...

Venerdì mattina ero in centro a fare una commissione e mi è capitato di essere in Piazza della Vittoria di fronte ai giardini della Stazione di Brignole dove poche ore dopo si sarebbe allagato tutto in un unico mare di fango e melma. Stavo per attraversare la piazza quando ho sentito provenire da degli altoparlanti la melodia di una celebre canzone del secolo scorso il cui ritornello è "Il Piave mormorava..." e mi sono resa conto che era il 4 novembre: la festa delle Forze Armate. 
Mi sono fermata un attimo mentre i militari deponevano le corone sotto l'Arco della Vittoria , momumento dedicato ai caduti della Grande Guerra,  la voce di uno speaker ricordava come il 4 novembre 1918 fu firmato l'armistizio con l'Impero Austro-Ungarico che sancì la fine della prima guerra mondiale e durante la quale  morirono 650.000 soldati provenienti da tutte le parti di Italia, del Paese appena riunificatosi nel 1861. 
Soldati che erano giovanissimi uomini, morti in nome di un ideale, dell'idea che il proprio Paese fosse una realtà, avesse un valore e che tutti dal Nord al Sud ne facessero parte come fratelli...


"Il 23 maggio 1915 l'Italia entrò ufficialmente nella Prima Guerra mondiale dichiarando guerra all'Impero Austo-Ungarico e quindici mesi più tardi alla Germania.
L'oiettivo era quello di conquistare la zona del Trentino e del Friuli e annettere tali territori all'Italia.
Il comando delle forze armate italiane fu affidato al generale Cadorna. Il nuovo fronte aperto dall'Italia ebbe come teatro l'arco alpino dallo Stelvio al mare Adriatico e lo sforzo principale tendente allo sfondamento del fronte fu attuato nella regione della valli dell'Isonzo. 
Gli italiani assaltarono più volte le truppe degli austriaci che respingevano gli attacchi e tenevano le loro posizioni trincerandosi. Gli eserciti si affrontarono così per anni e sul  fronte italiano le trincee erano scavate nelle rocce e nei ghiacciai delle Alpi, fino ed oltre i 3.000 metri di altitudine.
Nei primi mesi di guerra l'Italia sferrò quattro offensive contro gli austro-ungarici ad est, le prime quattro offensive sull'Isonzo, che non portarono nessun risultato degno di nota, si arrivò così all'inizio del 1916. 
Nei successivi due anni si susseguirono diversi assalti degli italiani che portarono solo ad una notevole perdita di vite umane fino all'agosto del 1917 quando ci fu un attacco in massa degli italiani nella Battaglia del Monte Ortigara che non portò a grandi risultati e fece decidere gli alleati austro-tedeschi ad attaccare ad ottobre quando sfondarono il fronte dell'Isonzo e si diressero a Caporetto, dove avvenne la famosa disfatta. La ritirata degli italiani fino a dopo il Piave l'11 Novembre 1917 fece temere la perdita del Veneto. 
 Il Generale Cadorna fu sostituito dal Generale Armando Diaz, l'8 novembre 1917 dopo che la ritirata si assestò sulla linea del Monte Grappa e del Piave.
A giugno del 1918 l'esercito austriaco attaccò  gli italiani che riuscirono a respingere l'assalto e ad infliggere pesanti perdite inoltre, approfittando della profonda crisi che stava attraversando l'Impero austro-Ungarico, a causa dei movimenti indipendentisti interni, gli italiani sferrarono ad ottobre un attacco che partendo da Vittorio Veneto e avanzando in Veneto, Friuli e Cadore arrivarono a sbaragliare l'Austri che infatti si arrese alla fine di ottobre e a novembre fu firmato l'Armistizio a Villa Giusti, vicino Padova."

Pensavo alla storia di allora e a quella di oggi: a quanti problemi abbiamo, alla mancanza di lealtà e onestà diffusa in tanta parte della politica in Italia e non mi vergogno a dire che avevo le lacrime agli occhi.
Nel volgere di pochi minuti è sceso giù un muro d'acqua e così mi sono ritrovata, insieme ai militari e agli avventori dei bar, sotto i portici per quaranta minuti in attesa che spiovesse un poco... l'ha fatto e sono andata via senza sapere che di lì a poco i torrenti lì vicino sarebbero esondati e l'acqua si sarebbe portata via delle vite e il lavoro e i sacrifici di tante persone... ancora una volta!

4 commenti:

maminat ha detto...

Ciao carissima, sono felice di sapere che stai bene e come te sono orgogliosa di quanti in queste occasioni si prodigano per aiutare chi ha avuto meno fortuna, solo che preferirei prevenire anzichè curare. Un abbraccio fortissimo,
Natalia

Quattrocrocette ha detto...

Si ancora una volta purtroppo!!! Ma noi non si impara mai, nonostante le tante lezioni che abbiamo avuto siamo sempre alle solite, incuranti di tutto e tutti si va avanti, ma nel nome di cosa?
Sono contenta di sapere che stai bene, così come altre amiche che sono in zona, spero che tutto questo passi presto. Inutile chiedere che questo serva di lezione? Speriamo!!
Un abbraccio
Margherita

maris ha detto...

Ma sai che non avevo mai fatto caso che sei di Genova?
Mi dispiace davvero per tutto ciò che è accaduto...un'ennesima volta, purtroppo.
Io resto sempre di sasso davanti a tragedie che almeno in parte potevano essere evitate con attenzione maggiore, con prevenzione adeguata...
La vita è crudele a volte: per colpe non proprie si finisce all'altro mondo su due piedi, nel giro di pochissimo, senza poter far nulla.
Che tristezza infinita...
Un abbraccio virtuale che spero arrivi fino a te e si estenda a tutti quelli che sono stati colpiti dall'alluvione.

Loredana ha detto...

Contentezza reciproca e gran bel post!
Rexello = Pegli ;-)
Bacio, Lò