lunedì 8 luglio 2013

Tiziano a Roma


 Qualche settimana fa, nel mio peregrinare, sono riuscita a passare un week-end a Roma: obiettivo l'ultima mostra allestita alle Scuderie del Quirinale.
Tiziano Vecellio era il protagonista assoluto di questa esposizione e questa volta non sono rimasta delusa: l'intera manifestazione era dedicata interamente al pittore veneto che avevo iniziato a conoscere meglio l'anno scorso quando mi è capitato sottomano un bel libro di Fabrizio Biferale sulla vita e l'opera del pittore che ha vissuto e lavorato in un secolo e in una città, Venezia, in cui i suoi maestri e poi concorrenti sono stati Bellini, Giorgione, Sebastiano del Piombo... e i cui committenti: imperatori, come Carlo V e suo figlio Filippo II, e il Papa Paolo III Farnese (e ne sto citando alcuni solamente).
A Madrid, la scorsa estate inoltre, avevo scoperto come Tiziano sia stato fonte di ispirazione e di ammirazione di autori quali Rubens e Valazquez: la sua opera "Il ratto di Europa" fu copiata da Rubens e Velazquez la citò riproducendola in suo quadro "La favola di Aracne" in cui è raffigurata Aracne che tesse un arazzo rappresentante il ratto di Europa...Potevo sottrarmi alla "chiamata" di una mostra incentrata su questo autore?
La vita artistica di Tiziano è durata quasi sessant'anni e il suo stile era caratterrizato non solamente da un uso del colore intenso, risultato dell'aver abbracciato l'uso della pittura tonale del maestro Giorgione per cui nei suoi quadri è innovativo lo studio della  luce in cui vengono immerse le storie e i personaggi narrati, ma soprattutto per lo studio psicologico dei personaggi, una parte importante dell'esposizione romana infatti era dedicata ai ritratti e quei ritratti erano "parlanti": gli occhi vividi e arguti del Papa Paolo III Farnese...
La stessa vivacità che sprigiona il ritratto di giovane e ingenuo ragazzino: Ranuccio Farnese.

E che dire della bellezza piena e delicata della Flora e della Bella...

 
  e della sensualità travolgente della Danae?

Non so esprimere bene quale entusiasmo mi prenda quando  mi avvicino a questi quadri e riesco a vederli dal vero dopo averne letto tanto sui libri di storia e della critica: l'impatto con i colori, che in Tiziano sono così intensi, con le espressioni dei visi e dei movimenti è incredibile...ad esempio nel Concerto interrotto: gli sguardi parlano, la mano del monaco appoggiata sulla spalla del gentiluomo che si interrompe e si volta di scatto...
La mostra terminava con una delle ultime opere di Tiziano la "punizione di Marsia" che ritrae una scena violentissima (il Dio Apollo per punire Mursia che l'aveva sfidato gli toglie la pelle), i contorni dei personaggi sembrano dissolversi e i colori sembrano quasi scivolare via dalla tela.

1 commento:

Elena ha detto...

Grazie per la recensione! Volevo andare alla mostra...poi per una serie di aventi non ci sono andata. Io non lo conosco bene Tiziano e mi hai fatto venire voglia di approfondire!
Baci Baci